TELE MARIA

MESSAGGIO INFORMATIVO n°2

Ancona, Sabato 7 novembre 2009

 

 

TRASMISSIONI CONTINUATE IN TELE MARIA

www.telemaria.it

 

 EUROPA CRISTIANA LIBERA

Importante conferenza di Magdi Cristiano Allam con presentazione del suo nuovo libro, nella Sala del Consiglio Comunale di Falconara M. (Ancona), il 16 ottobre 2009.

Il filmato è visibile e scaricabile anche collegandosi all'indirizzo www.telemaria.it/magdi.cristiano.wmv

 

 

 LE VERITA' E LE FALSITA' SULLA STORIA DELLA SANTA CASA

Le verità e le falsità sulla storia della Santa Casa, esposte dal Prof. Giorgio Nicolini ad un gruppo di pellegrini presso la Banderuola, una delle località delle Traslazioni Miracolose della Santa Casa di Nazareth, prima della collocazione finale sulla collina lauretana.

Il filmato è visibile e scaricabile anche collegandosi all'indirizzo www.telemaria.it/veritalauretane.wmv

Altri filmati collegati (scaricabili): www.telemaria.it/posatora.wmv

 

 

ARCHIVIO STORICO DI TELE MARIA

www.telemaria.it/archiviostorico.htm

(con filmati scaricabili)

 Intervista della Radio Vaticana all'On. Carlo Casini e al Prof. Giorgio Nicolini

Le Miracolose Traslazioni della Santa Casa

La Traslazione Miracolosa in Ancona nel 1295 

La Traslazione Miracolosa di Posatora (05.08.2009)

Le verità e le falsità sulla storia della Santa Casa (20.09.2009) 

Inaugurazione Sede Papaboys Marche (12.05.2009)

Preghiera del Vescovo per la città di Ancona (11.06.2009)

Solenne Consacrazione di Ancona a Maria (28.06.2009)

Omelia Mons. Francesco Lasca - Festa della Beata Vergine del Carmelo (16.07.2009) 

Festa del Mare: annuncio del Congresso Eucaristico ad Ancona (06.09.2009)

Festa del Mare: discorsi al popolo del Sindaco e del Vescovo (06.09.2009)

Conferenza di Magdi Cristiano Allam su Europa Cristiana Libera (16.10.2009)

 


IN PREPARAZIONE DEL XXV CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE IN ANCONA

EVENTI IMPORTANTI

CON INVITO ALLA PARTECIPAZIONE

 

 UN CAMMINO MENSILE SULLA SANTITA'

Ancona, Mercoledì 11 novembre 2009, ore 21.00

Veglia di preghiera ed Adorazione Eucaristica presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie

IN PREPARAZIONE DEL XXV CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE IN ANCONA (4-11 settembre 2009) LA SEDE REGIONALE MARCHIGIANA DEI PAPABOYS PROSEGUE NELLE VEGLIE DI PREGHIERA. L'attività regionale della Sede Papaboys delle Marche è iniziata da pochi mesi, ma già si mette in evidenza a livello nazionale per continuità e soprattutto per intensità del programma. Mercoledì 11 Novembre, alle ore 21.00, nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria delle Grazie ad Ancona è in programma il secondo appuntamento mensile con una "Veglia di Preghiera" ed Adorazione Eucaristica dal titolo "Come un grande abbraccio" ed il tema che sarà affrontato dai presenti sarà quello della santità: saranno analizzati spunti e ci sarà un confronto tra i giovani presenti. "Abbiamo preparato un calendario per tutto l'anno - dichiara il Delegato Regionale dell'Associazione Papaboys Andrea Clementi - e già nei primi appuntamenti realizzati c'è stata una positiva risposta giovanile. C'è ancora molto cammino da fare, siamo praticamente solo all'inizio, ma proseguiamo nella strada intrapresa con fiducia totale nell'aiuto della Divina Provvidenza ed anche ringraziando le realtà ecclesiali che stanno aprendoci le braccia.

 

IL CRISTIANO IN CAMMINO VERSO LA SANTITA'

 

LA VOCAZIONE UNIVERSALE ALLA SANTITA'

NELL'INSEGNAMENTO DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II

Lumen Gentium, n.40:

    Il Signore Gesù, maestro e modello divino di ogni perfezione, a tutti e a ciascuno dei suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato quella santità di vita, di cui Egli stesso è autore e perfezionatore: “SIATE VOI PERFETTI COME E’ PERFETTO IL VOSTRO PADRE CELESTE” (Mt.5,48).

    Mandò, infatti, a tutti lo Spirito Santo, che li muova internamente ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze (cfr. Mc.12,30), e ad amarsi a vicenda come Cristo ha amato loro (cfr. Gv.13,14; 15,12).

    I seguaci di Cristo, chiamati da Dio, non a titolo delle loro opere, ma a titolo del suo disegno e della sua grazia, giustificati in Gesù nostro Signore, nel Battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi.

    Essi, quindi, devono, con l’aiuto di Dio, mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno ricevuto. Li ammonisce l’Apostolo che vivano “COME SI ADDICE A SANTI” (Ef.5,3), si rivestano come “AMATI DI DIO, SANTI E DILETTI, DI SENTIMENTI DI MISERICORDIA, DI BONTA’, DI UMILTA’, DI MANSUETUDINE, DI PAZIENZA” (Col.3,12) e portino i frutti dello Spirito per la loro santificazione (cfr. Gal.5,22; Rom.6,22).

Lumen Gentium, n.41:

    Nei vari generi di vita e nei vari compiti una unica santità è coltivata da quanti sono mossi dallo Spirito di Dio e, obbedienti alla voce del Padre e adoranto in spirito e verità Dio Padre, camminano al seguito del Cristo povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria.

    Ognuno, secondo i propri doni e uffici, deve senza indugi avanzare per la via della fede viva, la quale accende la speranza e opera per mezzo della carità…

    Tutti quelli che credono in Cristo saranno quindi ogni giorno più santificati nelle condizioni, nei doveri o circostanze che sono quelle della loro vita, e per mezzo di tutte queste cose, se le ricevono con fede dalla mano del Padre Celeste…

 

Lumen Gentium, n.42:

    Tutti i fedeli del Cristo quindi sono invitati e tenuti a perseguire la santità e la perfezione del proprio stato.

    Perciò tutti si sforzino di dirigere rettamente i propri affetti…

 

COME VIVERE LA SANTITA'

SECONDO L'INSEGNAMENTO DI PAOLO VI

 

Mercoledì, 9 luglio 1975

Noi, seguaci di Cristo, ci domandiamo: qual è la vera perfezione, quella che noi dobbiamo preferire?…

Dice Gesù: “SIATE VOI DUNQUE PERFETTI COME E’ PERFETTO IL VOSTRO PADRE CELESTE” (Mt.5,48)… Ha un nome, noi ci domandiamo, questa perfezione? Sì, ha un nome; … e si chiama santità. Come è mai possibile applicare alla nostra vita vissuta una formula talmente impegnativa…? Vediamo.

Prima di tutto non è vero che la santità sia impossibile; leggete le vite di tutti i Santi e vedrete come essi per primi abbiano sperimentato le nostre stesse difficoltà, le nostre debolezze, e come siano riusciti, miracoli e carismi a parte, a meritarsi il titolo di Santi.

Secondo: non a tutti i cristiani è fatto obbligo di impegnarsi nella esperienza di quei fenomeni straordinari, che caratterizzano alcune eccezionali figure di uomini e di donne, tra le tante che la Chiesa innalza agli onori degli altari.

Esiste una santità, che possiamo dire ordinaria, mentre anch’essa è tutta tessuta in un duplice disegno straordinario, ma, per sé, a tutti accessibile. La santità, infatti, di cui ora parliamo, risulta da due coefficienti, disuguali per natura e per efficacia, ma concorrenti e disponibili ad ogni buon cristiano fedele alla propria vocazione, alla santità.

Il primo è la grazia, lo stato di grazia, la vita di grazia, che la Fede e i Sacramenti ci procurano, e che la preghiera alimenta ed esprime. I primi cristiani, battezzati e in tal modo inseriti nella Chiesa, si chiamavano comunemente, per antonomasia, “santi”. “Santi” voleva dire cristiani viventi in quel principio vitale nuovo e divino ch’è la grazia, l’azione cioè dello Spirito Santo, la inabitazione di Dio, Uno e Trino, nell’anima, che appunto perciò si chiama “santa” (cfr. Gv.14,23). Questo ineffabile rapporto soprannaturale della nostra anima col Dio Vivo, col Dio Amore, è la perfezione più alta, la fortuna più vera, la condizione più felice e indispensabile, a cui l’uomo possa e debba aspirare. Vivere sempre in grazia di Dio è il proposito che ciascuno deve fare e per sempre…

Il secondo coefficiente è la nostra volontà, cioè la nostra personale vita morale, alla quale la nostra religione non impone solo precetti e minaccia castighi, ma infonde lumi, energie, conforti, carismi, che rendono, in certa misura, facile e possibile una stupenda, anche se nascosta, perfezione umana. Volontà: la santità, derivante dall’uomo, esige questo primissimo impegno: bisogna volerla. Volere vuol dire amare. L’amore umano, animato da quello divino, cioè la carità, possiede il segreto della perfezione e riassume tutto il dovere dell’uomo e tutta la onestà naturale; questo è il sommo e primo precetto di Cristo: amare Dio, amare il prossimo.

Questa è la santità. Quella che il Vangelo ci predica e che esso rende possibile. Quella che sola salva l’uomo, edifica la Chiesa, rinnova il mondo.

 


 

 LA FESTA LITURGICA DEL BEATO GABRIELE FERRETTI, Compatrono di Ancona,

             chiamato L'ANGELO DI ANCONA

Ancona, Domenica 15 novembre 2009, ore 11.15

Santa Messa solenne presso il Santuario del Beato Gabriele (Parrocchia di San Giovanni Battista in Capodimonte, Via Astagno, 72)

Il Beato Gabriele Ferretti nacque in Ancona dalla nobile famiglia dei Conti Ferretti, nel 1385. Il Conte Liverotto, suo padre, e Alvisia, sua madre, educarono Gabriele alle più squisite virtù cristiane, specialmente alla purezza che traspariva dal suo comportamento angelico. A 18 anni si fece Religioso francescano dell'Ordine dei Frati Minori. Nel chiostro studiò filosofia e teologia con raro profitto, per cui ordinato Sacerdote, si dedicò con frutto alla predicazione, convertendo molti peccatori. Ebbe da Dio il privilegio di conoscere il futuro, e il dono di guarire gli ammalati col semplice segno della Croce o al contatto della sua tonaca. Nutrì tenera devozione alla Vergine Santissima, che spesso gli appariva col Bambino Gesù tra le braccia nel silenzio della cella o nel bosco del Convento. Il 12 novembre 1456, dopo una vita piena di virtù e di miracoli a favore degli umili e dei sofferenti, dolcemente spirava. San Giacomo della Marca, ai funerali solennissimi, ne tesseva l'elogio dinanzi al Vescovo, al Senato e al popolo anconitano. Presso le Sue spoglie incorrotte, che si venerano nella Chiesa di San Giovanni Battista in Ancona, si moltiplicano da secoli grazie e miracoli; e i malati benedetti con l'olio della lampada del Beato Gabriele, ottengono la sua celeste protezione.

La vita del Beato Gabriele Ferretti, denominato “L’ANGELO DI ANCONA”, è pubblicata nel Sito Internet www.lavocecattolica.it e può essere ricevuta anche nella propria Posta Elettronica, come allegato, richiedendolo all’indirizzo lavocecattolica@lavocecattolica.it o telefonando al 071.83552, a cui può essere richiesto anche il DVD o la videocassetta sulla vita del Beato.

 

IL VERO VOLTO DEL BEATO GABRIELE FERRETTI

ascendente del Beato PIO IX

 

IL BOSCO DEGLI ANGELI

            Uno scultore del secolo quindicesimo ci ha lasciato un bellissimo mezzo rilievo (oggi nel Museo di Ancona), raffigurante l'immagine della Vergine, che con il Bambino al seno appare tra un bosco di pini al Beato Gabriele Ferretti. Questo delicato lavoro, che viene dall’ex convento dei Frati Minori di “San Francesco ad Alto", ha fissato nel marmo il più dolce episodio dell’ex Conte Ferretti. La lunetta artistica commenta i colloqui di Frate Gabriele con la Madre di Gesù, tra i pini del suo convento. Maria, dice lo storico, conduceva spesso al nobile Gabriele, Gesù tra schiere angeliche; e, nel silenzio verde di “San Francesco ad Alto” si elevavano squisite melodie d’amore. Questa tenerezza per la Signora tutta pura, aveva chiamato il cielo fra gli alberi del bosco, dove Gabriele saliva estatico nella contemplazione della gran Madre di Dio! La selva del convento era diventata sacra come la Chiesa; i pini formavano con le loro punte come le guglie di una maestosa cattedrale; nel bosco abitavano gli angeli. Quando Gabriele pregava, essi erano là a portare in alto le preghiere; quando la Madonna appariva, essi erano schierati su nuvole invisibili e facevano corteo a Gesù che, dal seno di Lei, benediceva...

NEL ROMITORIO DI SANTA MARIA

            Sul monte Astagno, tra il bosco di pini, sorgeva un umile oratorio, dedicato alla Vergine del Cielo. Intorno intorno i Frati Minori avevano costruito capanne per raccogliersi nella gioia della preghiera e della penitenza... La tradizione vuole che Francesco d’Assisi abbia indicato tale luogo ai suoi Frati come il più adatto alla preghiera e, salpando per l'Oriente, abbia comandato di edificare un conventino accanto all'oratorio della Vergine. I Frati Minori incominciarono così ad abitare il bosco dei pini, ed erano come la guardia d’onore della Madonna. Da Capodimonte, la Ancona medievale si distendeva verso il Guasco; quella cima verde aveva richiamato il cuore di Gabriele...; fu lassù che l'idillio del Conte Ferretti con la mistica Signora degli Angeli, sfociò nel più bel dramma fiorito di meraviglie e di apparizioni. Tra queste meraviglie si dipana la vita quotidiana del Beato Gabriele; e tra colloqui segreti, estasi, canto di Angeli, sorrisi di Maria, Egli scrive il suo poema di amore per la Gran Madre di Dio! A colloquio con i confratelli, parla sempre di Maria; scendendo verso la sua città, invita i fanciulli ad onorare Maria; quando istruisce il popolo, si fa, dal pulpito, cantore innamorato delle glorie di Maria...; esorta tutti alla devozione più tenera e all'amore più cordiale per la Madre del Divino Amore! L’ampia distesa azzurra dell'Adriatico è, per il Beato di Ancona, solo un canto alla Stella del Mare; la cima del Monte Conero, e tutto quel promontorio che disegna il golfo dorico, è un ricordo di Maria, torre di fortezza; il verde del bosco, che racchiude il romitorio nel profumo delle sue resine e dei fiori, è la sua più verde speranza in Maria; il cielo, la terra, gli uomini, le cose, ogni atomo, ogni sospiro... sono tutte sillabe del poema universale che il suo cuore fa scandire alla natura e fa intonare da tutto l’universo a Maria.

 MARIA IL TEMA

         Nel convento di “San Francesco ad Alto" c'erano i fratini, aspiranti alla vita religiosa. Il Beato aveva avuto dai Superiori un compito delicato: educare la gioventù dell’Ordine Serafico. Lo spirito, l’anima, della più bella pedagogia non poteva essere che Maria; il tema, la gran Madre di Dio; il motivo dominante, la Vergine; tutti gli affetti, i più puri, per la Regina del Cielo! La Madonna gradì l’omaggio e ricompensò visibilmente il Conte Frate.

 

GIGLI E ROSE D’ORO

Un giorno, divenuto Superiore del convento di Ancona, comandò ad un fratino, di nome Luigi, di recitare ogni giorno la corona della Beata Vergine. Ma per una volta fra Luigi aveva dimenticato la recita del Rosario; e, quando il novizio si recò alla mensa, il Beato, interiormente illuminato di ciò, ingiunse al fratino di levarsi dalla tavola e andare in chiesa a compiere l'atto di devozione a Maria. Era trascorso del tempo, ma il novizio tardava a ritornare in refettorio; mandò quindi un altro religioso per vedere… Una visione straordinaria trattenne anche il secondo religioso: un angelo aleggiava sul capo di fra Luigi, che pregava la Vergine, e mentre le labbra del novizio dicevano “Ave Maria”, l'angelo infilava rose e poi, al Gloria, un giglio d'oro… dieci rose e ancora un giglio d'oro... Nel frattempo si mosse il Beato Gabriele e, giunto in Chiesa, assistette con gli occhi pieni di lacrime all'incantevole spettacolo. Quando la recita della corona terminò, l’angelo depose il serto prezioso sul capo del novizio e disparve! Il fratino del Beato perseverò poi fino alla morte nella vera devozione all'Immacolata. Per molti anni nella chiesa di "San Francesco ad Alto" proprio presso l'altare di Maria, nel luogo che era stato teatro di quella visione, restò un soave profumo di rose e di gigli.

 IN MARIA IL SOLE DELLA PUREZZA

            Gabriele si accendeva così sempre di più all’amore per la sua Regina; ne imitava ogni virtù; si esercitava nell'umiltà, la virtù principale della Madonna; e vegliava presso il suo altare senza mai stancarsi. Ma il suo volto si irradiava di luce quando Maria gli appariva tra i pini del convento e le sue pupille balenavano i raggi della purità del cuore. E quando più tardi, trasfigurando la sua giovinezza sopra l’altare di Dio, sentirà la gioia quasi infinita di essere sacerdote, la stessa luce del bosco entrerà nella chiesa per vedere finalmente il cantore di Maria, divenuto portatore di Gesù. Nel convento, San Francesco gli aveva parlato di penitenza, perché il giglio si difende con le spine, e la sua purezza trionfò in un profumo liliale; sull'altare, Maria gli affiderà il suo purissimo Figlio Gesù, perché al passaggio di Gabriele il mondo ritrovi l’innocenza! La sua vita fu così una festa; ed il suo volto è Maria.


 

MESSAGGI DI MARIA DA MEDIUGORJE

 

Messaggio da Medjugorje del 25 ottobre 2009 a Marija

Cari figli, anche oggi vi porto la mia benedizione e vi benedico tutti e vi invito a crescere su questa strada che Dio ha incominciato attraverso di Me per la vostra salvezza. Pregate, digiunate e testimoniate con gioia la vostra fede, figlioli, e il vostro cuore sia sempre riempito di preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

 

Messaggio da Medjugorje del 2 novembre 2009 a Mirijana

Anche oggi sono in mezzo a voi per mostrarvi la strada che vi aiuterà a conoscere l'amore di Dio, l'amore di Dio che ha permesso che lo chiamiate e lo sentiate Padre. Chiedo a voi di guardare sinceramente nei vostri cuori e vedere quanto voi lo amate. Lui è l'ultimo ad essere amato? Circondati dai beni, quante volte lo avete tradito, rinnegato, dimenticato. Figli miei, non ingannatevi con i beni terreni. Pensate all'anima, perché essa è più importante del corpo, purificatela. Invocate il Padre, Lui vi aspetta, tornate a Lui. Io sono con voi perché Lui - nella sua grazia - mi manda. Vi ringrazio.


 

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA

HO FISSATO UN LIMITE E GLI HO MESSO CHIAVISTELLO E PORTE E HO DETTO:

FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE.

(Gb.38,10)

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A motivo della ingente corrispondenza e dell'impossibilità talvolta di provvedere immediatamente alla eventuale rimozione di indirizzi a cui sono pervenuti i miei testi per uno dei motivi suddetti assicuro che eventuali richieste di cancellazione saranno attuate appena individuate. A tale scopo - per una più veloce individuazione elettronica - si chiede gentilmente di indicare nell'oggetto solo la parola "CANCELLAZIONE" ed, eventualmente, "RIPETIZIONE CANCELLAZIONE". Mi scuso per eventuali ritardi nella rimozione degli indirizzi. Prof. Giorgio Nicolini.