COME NACQUERO I
GIUBILEI?...
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che è vero, nobile, giusto,
puro, amabile, onorato,
quello che è virtù e merita
lode (Fil.4,8)
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Notiziario periodico di
Tele Maria
/14-2015
Ancona, domenica 15
marzo 2015
A cura del Prof. Giorgio
Nicolini
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PAPA FRANCESCO
HA INDETTO UN GIUBILEO
STRAORDINARIO
DALL'8 DICEMBRE 2015 AL 20
NOVEMBRE 2016
COME INIZIARONO I GIUBILEI?
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Fino ad oggi gli
Anni Santi ordinari
celebrati sono stati 26. Il
primo Giubileo della storia
cristiana fu indetto con una
bolla nel 1300 da Bonifacio
VIII poi non si ebbe il
Giubileo nel 1800 per le
vicende napoleoniche e nel
1850 per la fuga del Papa a
Gaeta. Fino all'ultimo Anno
Santo oridinario del 2000,
il "Grande Giubileo", con 25
milioni di pellegrini
arrivati a Roma. Gli ultimi
straordinari, come quello
annunciato ora da Papa
Francesco, risalgono al
secolo scorso: sono quelli
della Redenzione, il primo
nel 1933, indetto da Pio XI
e il secondo del 1983,
voluto da Giovanni Paolo II.
|
COME INIZIARONO I GIUBILEI?
UNA STORIA CHE
POCHI CONOSCONO
Spunti dal passato
per riflessioni sul
presente…
COSA INDUSSE IL PAPA
BONIFACIO VIII AD INDIRE IL
PRIMO GIUBILEO DEL 1300?
Secondo vari autori antichi,
avvenuta e conosciuta la
TRASLAZIONE MIRACOLOSA della
Santa Casa nelle Marche,
per farne conoscere l'evento
a tutta la cristianità e per
diffonderne il culto
(come di fatto avvenne)
Bonifacio VIII fu indotto ad
indire il Primo Giubileo del
1300
UNA PROPOSTA AL SANTO PADRE
LA SANTA CASA DI LORETO:
UN LUOGO ADATTO E BENEDETTO
DA DIO
DA CUI FAR AVVIARE IL
GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
DOPO ROMA (8 dicembre 2015)
coincidente con la Vigilia
della celebrazione liturgica
della "VENUTA"
o della TRASLAZIONE
MIRACOLOSA DELLA SANTA CASA
(9-10 dicembre 2015)
PERCHE’ NON
POSSIAMO NON DIRCI
“LAURETANI”…
POTREMMO ANCOR OGGI
ESSERE “CRISTIANI”
SE NON CI FOSSE STATA LA
SANTA CASA DI NAZARETH A
LORETO?...
Non siamo “ingrati”
alla Vergine
Lauretana, dimenticando il
ruolo “unitivo della
cristianità” che ebbe
durante il tempo dell’esilio
avignonese (1305-1377) e
dello scisma d’Occidente, e
per la vittoria di Lepanto
del 1571 e quella di Vienna
del 1683, che salvò l’Europa
“cristiana” e l’intera
cristianità…
AUXILIUM
CHRISTIANORUM, ORA PRO NOBIS
Spunti dal passato per
riflessioni sul presente…
PERCHE’ AVVENNERO LE
TRASLAZIONI “MIRACOLOSE”?...
Fu la Santa Casa di
Nazareth e l’inaudito
miracolo delle “molteplici
traslazioni Miracolose” a
tenere “aggregata” e
“unita”, prima dello scisma
d’Occidente e dopo di esso,
l’intera cristianità. Essa
fu “traslata” dagli angeli
del Cielo proprio nel
momento storico in cui stava
per essere trasferita la
sede del Papato ad Avignone,
lasciando così l’Italia e la
cattolicità “smarrita”… E
allora Dio volle fare della
Santa Casa “il centro” di
“gravitazione” e di “unione”
della “cattolicità
smarrita”, proprio mediante
il clamoroso evento delle
“traslazioni Miracolose”, la
cui “notizia straordinaria”
fece confluire folle enormi
da tutta l’Europa e il Medio
Oriente sino a Loreto, per
“vedere” quel “prodigio” e
pregarvi la “Madre comune”,
ricevendone fiducia e
certezza della sua
protezione materna sulla
cristianità.
E’
storicamente accertato ed
indiscutibile come Bonifacio
VIII (1294-1303), avvenuta e
conosciuta la “traslazione
miracolosa” della Santa Casa
da Tersatto nell’anconitano,
abbia spedito a Recanati
(Loreto ancora non esisteva)
Mons. Federico di Nicolò di
Giovanni, vescovo e
cittadino recanatese, perché
assumesse la più premurosa
cura del celeste Santuario;
consigliò poi i Recanatesi
ad inviare nella Schiavonia,
e quindi nella Palestina,
sedici uomini scelti tra i
più insigni delle Marche,
per verificare “la verità”
dell’assenza a Tersatto e
Nazareth della Santa Casa,
come venne realmente
constatato. Per renderne poi
più celebre il culto in
tutta l’Europa, Bonifacio
VIII istituì nel 1299 il
primo Giubileo del 1300,
programmando di farlo
celebrare ogni cento anni. E
così tutta “la cattolicità”
conobbe quell’evento
straordinario, confluendo a
moltitudini verso Loreto a
vedere quel prodigio divino.
Poi i Papi si
trasferirono ad Avignone, da
cui solo per l’opera e le
ammonizioni di Santa Brigida
e di Santa Caterina da Siena
ritornarono a Roma nel 1377.
Il Santuario di Loreto
divenne in quel periodo di
“smarrimento” il più
importante Santuario di
tutto il mondo cattolico,
ove si venerava “la Madre
comune”, tanto che il Papa
Beato Urbano V, in un
momentaneo ritorno in Italia
da Avignone, volle fare
tappa nel 1367 e pregare in
quel Santuario, già ovunque
famoso (e fu sicuramente il
primo Papa a visitarlo!).
In tutta l’epoca
medievale i pellegrini
diretti a Roma e alla Terra
Santa facevano
immancabilmente tappa anche
a Loreto.
Nel periodo della
contestazione protestante
l’Eucaristia e la Santa Casa
di Loreto divennero i due
segni di distinzione tra i
cattolici e i protestanti.
Fu poi la
Vergine venerata nella Santa
Casa di Loreto che fece di
nuovo “unire” tutta la
cristianità, anche dopo la
Riforma Protestante, per
fronteggiare “il pericolo
comune” dell’espansione
musulmana. San Pio V,
infatti, la fece invocare da
tutta la cristianità, con il
Santo Rosario, ed attestò
che “l’impossibile” vittoria
di Lepanto dei cristiani
“uniti” la si ebbe grazie
all’intervento straordinario
della Vergine Lauretana,
facendo anche aggiungere
nelle Litanie Lauretane
l’invocazione “Auxilium
Christianorum” e istituendo
la celebrazione liturgica
della Beata Vergine del
Rosario (di Loreto!), del 7
ottobre…
Così pure
avvenne circa un secolo dopo
nella altrettanto decisiva
battaglia, durante l’assedio
di Vienna, dell’11 settembre
1683, in cui il Beato Marco
d’Aviano fece porre
l’immagine della Vergine
Lauretana su ogni bandiera,
ed ottenne la vittoria
decisiva a salvezza della
cristianità per
l’intercessione della
Vergine Lauretana.
Il Beato
Innocenzo XI, riconoscente
alla Madonna di Loreto per
la grande vittoria, inviò al
Santuario la bandiera tolta
ai Turchi e, come ex-voto,
istituì la festa in onore
del SS.mo Nome di Maria (di
Loreto!).
Il 25 novembre 1683 un
atto della Congregazione dei
Riti la estendeva a tutta la
Chiesa e la fissava nella
domenica fra l'ottava della
Natività di Maria. San Pio X
l'ha fissata per il 12
settembre, giorno
anniversario della vittoria.
Nel periodo
risorgimentale, poi, quando
gli attacchi contro la
Chiesa portarono alla
occupazione violenta dello
Stato Pontificio, la Chiesa
venne guidata in quel
periodo tempestoso e
cruciale da un pontefice
santo e grandissimo, donato
dalla Vergine di Loreto: il
Beato Pio IX.
È in effetti
alla Vergine di Loreto che
la cristianità deve il
papato di Pio IX.
Il giovane conte Giovanni
Maria Mastai Ferretti –
discendente del Beato
Gabriele Ferretti
(Compatrono di Ancona) - era
stato votato alla Vergine
sin dalla sua infanzia;
«I miei genitori »,
disse un giorno ad un
vescovo francese,
«solevano fare ogni anno un
viaggio alla Santa Casa e vi
conducevano i miei fratelli
e me; dal momento
dell’annuncio della
partenza, io non dormivo
più». All’uscita dal
collegio, abbracciò la
carriera delle armi per
diventare soldato difensore
della Santa Sede. Ma fu
improvvisamente bloccato da
una terribile malattia:
l’epilessia; la sua salute
ne fu profondamente segnata.
Le medicine si mostravano
impotenti a combattere il
male e la sua fine si
annunciava vicina. Papa Pio
VII amava Mastai e gli
domandò se avesse pensato
alla santità della vita
religiosa. Il giovane conte
rispose che vi aveva
pensato, soprattutto dopo la
malattia che il Signore gli
aveva inviato, ma che la sua
salute attuale gli impediva
questo tipo di vita, come
quello delle armi. Il Papa
lo consolò e gli assicurò
che sarebbe potuto guarire
se avesse accettato di
consacrarsi completamente al
servizio di Dio.
Incoraggiato da queste
parole, il giovane
conte intraprese il
pellegrinaggio a Loreto per
implorare la sua guarigione
nella stanza di Maria e fece
il voto, nel caso che
ottenesse questo favore, di
abbracciare la vita
ecclesiastica. La Santa
Vergine lo esaudì: fu
guarito completamente e,
tornato a Roma, si fece
prete. Aveva 21 anni. E così
divenne sacerdote, vescovo,
cardinale e, infine, il
grande e santo Sommo
Pontefice che conosciamo,
con il più lungo pontificato
della storia della Chiesa.
Più tardi Pio IX doveva
sdebitarsi magnificamente
per il suo debito di
riconoscenza verso la
Vergine di Loreto,
proclamando a tutto il mondo
il dogma della sua
Immacolata Concezione,
avvenuta proprio nella Santa
Casa, come scrisse, nella
Bolla “Inter Omnia”
del 26 agosto 1852:
“A Loreto si venera quella
Casa di Nazareth, tanto cara
al Cuore di Dio, e che,
fabbricata nella Galilea, fu
più tardi divelta dalle
fondamenta e, per la potenza
divina, fu trasportata oltre
i mari, prima in Dalmazia e
poi in Italia. Proprio
in quella Casa la Santissima
Vergine, per eterna divina
disposizione rimasta
perfettamente esente dalla
colpa originale, è stata
concepita, è nata, è
cresciuta, e il celeste
messaggero l’ha salutata
piena di grazia e benedetta
fra le donne. Proprio in
quella Casa ella, ripiena di
Dio e sotto l’opera feconda
dello Spirito Santo, senza
nulla perdere della sua
inviolabile verginità, è
diventata la Madre del
Figlio Unigenito di Dio”.
Anche il “santo”
Pontefice Giovanni Paolo II,
richiamando l’incomparabile
efficacia della preghiera
del Rosario, riconobbe
anch’egli il ruolo avuto
nella storia da tale
preghiera innalzata proprio
dalla Santa Casa, come
scrisse nella Lettera
Apostolica “Rosarium
Virginis Mariae” (16 ottobre
2002, n.39): “A questa
preghiera (del Rosario) la
Chiesa ha riconosciuto
sempre una particolare
efficacia, affidando ad
essa, alla sua recita
corale, alla sua pratica
costante, le cause più
difficili. In momenti in cui
la cristianità stessa era
minacciata, fu alla forza di
questa preghiera che si
attribuì lo scampato
pericolo e la Vergine del
Rosario (di Loreto!..
n.d.r.) fu salutata come
propiziatrice della
salvezza”.
E nella lettera a
Mons. Pasquale Macchi,
arcivescovo di Loreto,
inviatagli in data 15 agosto
1993, Giovanni Paolo II
attestava e auspicava:
“Il glorioso
Santuario della Santa Casa,
che ha avuto una parte così
attiva nella vita di tutto
il popolo cristiano per
quasi tutto il corso del
secondo millennio (…), possa
averne una altrettanto
significativa nel corso del
terzo millennio che è alle
porte, continuando ad
essere, come per il passato,
uno dei pulpiti mariani più
alti della cristianità.
Possa questo Santuario di
Loreto essere sempre come
una finestra aperta sul
mondo, a richiamo di voci
arcane, annunzianti la
santificazione delle anime,
delle famiglie, dei popoli.
La Vergine Lauretana
dall’alto del suo colle
benedica e soccorra tutti i
popoli (…)”.
Ecco perché,
parafrasando il famoso detto
di Benedetto Croce “perché
non possiamo non dirci
cristiani”, anche i
cristiani dovrebbero dire:
PERCHE’ NON POSSIAMO NON
DIRCI “LAURETANI”!…
Prof. GIORGIO NICOLINI
|
"Affinché per l'incuria
degli uomini, che di solito
offusca anche le cose più
insigni,
non sia cancellato il
ricordo di un fatto così
meraviglioso"
(Beato Giovanni Battista
Spagnoli, detto "il
Mantovano")
SU RICHIESTA DELLA
CONGREGAZIONE PER LA
DOTTRINA DELLA FEDE
UNA RELAZIONE DEL PROF.
GIORGIO NICOLINI AL CARD.
GERHARD LUDWIG MULLER
LA DENUNCIA CANONICA PER IL
DELITTO DI FALSO PER LA
OSTINATA E DISSACRANTE
APOSTASIA LAURETANA
A SEGUITO DELLA
PUBBLICAZIONE DI UN NUOVO
LIBRO DEL PADRE GIUSEPPE
SANTARELLI
CON REITERATE INVENZIONI E
FALSIFICAZIONI STORICHE
Em.mo Signor Card. GERHARD
LUDWIG MULLER
Congregazione per la Dottrina
della Fede
Palazzo del Sant’Uffizio, 11 -
00120 CITTA’ DEL VATICANO
RACCOMANDATA A.R.
– Anticipata Via Fax al
n.06.69883409
OGGETTO:
Richiesta di informazione
e/o correzione di una
pubblicazione ufficiale del
Vescovo di Loreto riguardo
ad una asserita
- ma inverosimile! –
dichiarazione della
“Congregazione per la
Dottrina della Fede”, la
quale, interpellata, avrebbe
“confermato” – a detta del
Vescovo di Loreto - che
“non esiste un
pronunciamento che possa
permettere di indicare il
trasporto angelico della
Santa Casa come definito dal
Magistero ordinario e
straordinario della Chiesa”,
in macroscopica
contraddizione con tutte le
innumerevoli dichiarazioni
pontificie, solenni e
inequivocabili, emesse per
sette secoli.
Il testo
originale è prelevabile
cliccando
QUI
|
DOMENICA IV DI QUARESIMA
Dalla Prima Lettura (2Cr
36,14-16.19-23)
In quei giorni,
tutti i capi di Giuda, i
sacerdoti e il popolo
moltiplicarono le loro
infedeltà, imitando in tutto
gli abomini degli altri
popoli, e contaminarono il
tempio, che il Signore si
era consacrato a
Gerusalemme. Il Signore,
Dio dei loro padri, mandò
premurosamente e
incessantemente i suoi
messaggeri ad ammonirli,
perché aveva compassione del
suo popolo e della sua
dimora. Ma essi si beffarono
dei messaggeri di Dio,
disprezzarono le sue parole
e schernirono i suoi profeti
al punto che l’ira del
Signore contro il suo popolo
raggiunse il culmine, senza
più rimedio. Quindi [i suoi
nemici] incendiarono il
tempio del Signore,
demolirono le mura di
Gerusalemme e diedero alle
fiamme tutti i suoi palazzi
e distrussero tutti i suoi
oggetti preziosi.
|
IL VERO AMORE ALLA VERGINE
LAURETANA
ED ALLA SUA SANTA CASA
DOPO L'ULTIMO RECENTE LIBRO
MISTIFICATORIO
DEL PADRE GIUSEPPE
SANTARELLI
UN UMILE, RISPETTOSO E FORTE
APPELLO ALLA RESIPISCENZA
LA LETTERA APERTA
SCRITTA DIECI ANNI FA
E CONSEGNATA AL PADRE
GIUSEPPE SANTARELLI
Direttore della
"Congregazione Universale
della Santa Casa"
RIMASTA PURTROPPO
INASCOLTATA E SENZA RISPOSTA
(... da dieci anni...)
Ancona, 17 novembre
2005
Al Rev.do Sac. Padre
GIUSEPPE SANTARELLI
Direttore della “Congregazione
Universale della Santa Casa” -
LORETO (Ancona)
Caro Padre Giuseppe
Santarelli,
la scorsa domenica Le
ho portato, nella Sede della
“Congregazione Universale
della Santa Casa, una
Lettera, insieme a vario
materiale documentativo, a
Lei noto.
All’appello che Le ho
rivolto nella lettera di
domenica scorsa, e che fa
seguito a quello di altri
“appelli” fattigli da me
personalmente già da tanti
anni, vorrei oggi aggiungere
la seguente riflessione, che
riguarda “il compito” di
Direttore che Lei ricopre su
una istituzione che fu
voluta dalla Chiesa per
valorizzare, difendere ed
esaltare “la tradizione
lauretana” e l’insegnamento
del Magistero della Chiesa
al riguardo.
Nella Lettura Biblica
odierna è riportato
l’episodio di Mattatia, che
credo non impropriamente
possa in qualche modo essere
accostato anche alle vicende
degli ultimi decenni -
accadute all’interno della
Chiesa Cattolica - a
riguardo della “questione
lauretana” e alla sua
“tradizione” tramandata dai
nostri “padri”: “In quei
giorni, vennero nella città
di Modin i messaggeri del
re, incaricati di
costringere all'apostasia…
Molti Israeliti andarono da
loro… Ma Mattatia rispose a
gran voce: «Anche se tutti i
popoli nei domini del re lo
ascolteranno e ognuno si
staccherà dal culto dei suoi
padri e vorranno tutti
aderire alle sue richieste,
io, i miei figli e i miei
fratelli cammineremo
nell'alleanza dei nostri
padri; ci guardi il Signore
dall'abbandonare la legge e
le tradizioni; non
ascolteremo gli ordini del
re per deviare dalla nostra
religione a destra o a
sinistra».
Proprio nell’ultimo
numero di questo Novembre
2005 de “Il Messaggio
della Santa Casa” viene
commemorata la figura di
colui che fu il “con
fondatore” (accanto al
“fondatore” Mons. Tommaso
Gallucci, Vescovo di Loreto
e Recanati) e fu anche il
primo e il più grande
Direttore della
“Congregazione Universale
della Santa Casa”,
il venerato Padre Pietro
Maria da Màlaga (anni
1883-1904). Di lui,
della sua figura e della sua
opera, nello stesso ultimo
numero de “Il Messaggio
della Santa Casa”,
viene riportato un articolo
altamente elogiativo fatto
da un “santo” e “martire”
che lo conobbe e gli fu
vicino: il Beato
Dionisio Vicente,
che fu penitenziere a Loreto
dal 1905 al 1912, e venne
ucciso in odio alla fede, in
Spagna, nel 1936.
Nel concludere
l’elogio del Padre Pietro
Maria da Màlaga, il Beato
Dionisio Vicente, così
rievocava la partenza da
Loreto e “il distacco” da
lui, nel 1912, per ritornare
in Spagna: “Oh, padre
Pietro!, io ti chiedo:
supplica Dio che arda sempre
nel mio cuore quell’amore
per Maria, che per l’ultima
volta mi hai raccomandato,
quando mi hai rivolto queste
parole poco prima di tornare
in Spagna e che esprimono
tutta la tua vita: “Ama, ama
la Vergine Santissima!”.
Se il Beato Dionisio
ha identificato in queste
ultime parole di ardente
“amore per la Vergine
Santissima” “tutta la
vita” del venerato Padre
Pietro Maria da Màlaga
(primo Direttore e “confondatore”
della “Congregazione
Universale della Santa
Casa”), vuol dire che egli
“amava, amava la Vergine
Santissima”, “la
Vergine Lauretana”!... E
come egli l’amò? Si potrebbe
dire allo stesso modo di
come Mattatia amava il
Signore: “… io, i miei
figli, i miei fratelli
cammineremo nell’allenza dei
nostri padri; ci guardi il
Signore dall’abbandonare la
legge e le tradizioni (…)
per deviare a destra e a
sinistra”.
Egli fu fedelissimo
al ruolo a cui fu “chiamato”
dall’obbedienza dei
Superiori restando
“fedele” alle “tradizioni
dei padri”, propagando con
ardentissimo e infaticabile
zelo in tutto il mondo le
glorie della Santa Casa di
Loreto e della sua
“miracolosa traslazione”,
nonché promuovendo
il rinnovamento e il decoro
della Basilica Lauretana. Di
lui il Beato Dionisio
scrisse, nell’articolo
citato sopra: “Tu sei
stato un nuovo Neemia, padre
Pietro, per il Tempio
Lauretano, il quale al tuo
arrivo hai incontrato
logorato dagli uomini…”
(“Il Messaggio della Santa
Casa”, novembre 2005,
p.264).
In quel
tempo tutti - a Loreto e
nella Chiesa intera -
onoravano e difendevano
“uniti” “l’autenticità”
della Santa Casa e “la
verità” della sua
“miracolosa traslazione” a
Loreto; ma si vide
necessaria la costituzione
di una nuova “Congregazione”
che promuovesse con maggiore
zelo, in tutto il mondo, la
propagazione della devozione
alla Immacolata Vergine
Lauretana e alla sua Santa
Casa, con l’approvazione e
l’incoraggiamento del Papa
Leone XIII, che sulla Santa
Casa di Loreto - di cui era
devotissimo - scrisse una
delle sue più belle Lettere
Encicliche: la “Felix
Lauretana Cives” (23 gennaio
1894). Lo stesso
Sommo Pontefice Leone XIII
arricchì poi di privilegi ed
indulgenze la stessa
“Congregazione”.
Il periodico del
tempo , “Eco della Santa
Casa di Loreto”, nel
numero del 6 ottobre 1883
(clicca
QUI
per visionare),
dava questo breve annuncio
della Provvidenziale Opera:
“Alla maggior
gloria di Dio, ad onore di
Maria Immacolata Madre di
Dio, a salute delle anime,
Sua Ecc.za Ill.ma Mons.
Vescovo di Loreto, con suo
venerato decreto del 27
maggio 1883, ha istituito ed
eretto nella Basilica
Lauretana una Congregazione
Universale che s’intitola
della Santa Casa Loretana. I
vantaggi spirituali ed i
favori speciali onde è stata
arricchita, dalla Santità di
nostro Signore Papa Leone
XIII, la Congregazione
Universale della Santa Casa
Loretana, la rendono
sommamente interessante per
chiunque desidera
assicurarsi la protezione
della Madre di Dio, che,
come Madre di misericordia,
offre a tutti il suo materno
amore, il suo efficace
patrocinio”.
Questo avviso tanto semplice
divenne foriero di un
insieme di meravigliose
realizzazioni a gloria della
Vergine Lauretana e della
sua Santa Casa, di cui il
Padre Pietro Maria da Màlaga
divenne il principale
realizzatore.
Lo stesso
Ministro Generale dei
Cappuccini dell’epoca, il
Padre Bernardo d’Andermatt,
con una lettera del 1°
novembre 1884 annunziava
all’Ordine che nel Santuario
di Loreto era stata fondata
la “Congregazione Universale
della Santa Casa” e
che il Fondatore di essa,
Sua Ecc.za Mons. Tommaso
Gallucci, ne aveva affidato
il lavoro e lo sviluppo
all’Ordine dei Cappuccini.
Nella lettera il
Padre Bernardo ricordava il
grande miracolo della
Traslazione della Santa Casa
da Nazareth a Loreto e la
grande devozione che i
Cappuccini hanno sempre
avuto verso l’ALMA DOMUS
LAURETANA.
Perché ricordare –
seppur solo per accenni –
tutte queste cose?... Perché
vorrei chiedere a Lei
“rispettosamente”, Padre
Giuseppe Santarelli -
attuale Direttore della
“Congregazione” -, se ci si
ritrova nella “lettera” e
nello “spirito” dei Suoi
predecessori, cioè di coloro
che hanno fondato e diretto
la “Congregazione
Universale della Santa Casa”,
e ai quali Lei è debitore ed
è succeduto negli ultimi
decenni, in cui è avvenuto
l’infausto “abbandono” delle
“tradizioni dei padri” (cfr.
1^Macc.2,15-29) a riguardo
sia della “autenticità”
della “Santa Casa” come
della “verità” della sua
“Traslazione Miracolosa”…
In
questi ultimi 25 anni,
infatti, dalla
“Congregazione Universale
della Santa Casa”
sono usciti libri e articoli
a profusione propagante (da
parte Sua e da parte di
altri autori) la “nuova
ipotesi” riguardo ad una
presunta “scoperta” di
“documenti” che
attesterebbero un “trasporto
umano” di “semplici pietre”
“prese” dalla Santa Casa di
Nazareth e che negano quindi
l’una e l’altra “verità”:
cioè, la “Traslazione
Miracolosa” e la presenza a
Loreto della “Santa Casa”
come essa era a Nazareth
(cioè, le “tre pareti
integre”). Questa “ipotesi”
(sempre dichiarata tale) è
però oggi proposta dalla
Basilica Lauretana ormai
come una “verità indiscussa”
e non si parla ormai più
della “Traslazione
Miracolosa”, che viene
invece relegata al ruolo di
“leggenda popolare”.
Eppure la
“Congregazione Universale
della Santa Casa” era stata
“voluta” e “fondata” dalla
Chiesa – come sopra esposto
– per “difendere” e
“diffondere” in maniera
sempre più “probativa” la
“verità” della “storia”
delle “miracolose
traslazioni” e
dell’“autenticità della
Santa Casa” che il Santuario
custodisce da oltre sette
secoli!... Oggi invece
avviene tutto il contrario,
contro lo stesso fine
istituzionale della
“Congregazione”!...
Perché?... Perché, Padre
Santarelli?...
Nel Suo
principale libro “LA SANTA
CASA DI LORETO” (edizione
del 2003), che ha dato
origine alla “falsa ipotesi”
del trasporto umano della
Santa Casa, Lei svolge una
vasta e sistematica
trattazione volta a voler
dimostrare, davvero “a tutti
i costi”, tale Sua “nuova
ipotesi” del “trasporto
umano”, con l’intento
esplicito, da Lei scritto
alla fine del libro (cfr.
pag.485), “Qui si è
cercato di dimostrare che il
materiale del nucleo
originario della Santa Casa,
in tutto o in parte, può
considerarsi nazaretano e
che il trasporto miracoloso
può essere ritenuto
un’amplificazione letteraria
successiva”.
Tuttavia,
gli “ignari” ed “inesperti”
lettori del Suo libro non
possono verificare in alcun
modo che una molteplicità di
documentazioni ed
argomentazioni da Lei
riportate ed esposte nel Suo
libro - a “dimostrazione”
delle Sue “ipotesi” - sono
talvolta del tutto “prive di
fondamento”
(cfr. le pagine 235-297)
e non raramente sono
“alterate” e “manipolate”, e
perciò “falsificate”,
cambiandone il senso
originario e l’intenzione
autentica degli autori delle
“documentazioni” da Lei
riportate, che invece, nella
realtà del documento
“autentico”, sconfessano
totalmente le Sue “false”
“ipotesi”.
Ciò lo documenterò
in modo particolareggiato
nel mio Sito Internet
www.lavocecattolica.it, ove
ho aperto una sezione
interamente dedicata alle
“MIRACOLOSE TRASLAZIONI
DELLA SANTA CASA DI
NAZARETH” e che,
gradualmente, arricchirò di
testi e documenti che
“comprovano” “la verità” di
ciò che è stato sempre
insegnato dalla “vera”
“tradizione”, approvata
dalle Supreme Autorità della
Chiesa per secoli e secoli,
e avallata da “prove”
storiche, archeologiche e
scientifiche ormai
incontestabili (cfr. in
Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm).
In proposito,
persino ad alcuni
Papi, come Paolo II e Leone
X (cfr. le
pagine 366-369),
Lei “stravolge” le parole
dei testi delle loro “Bolle
Papali”, facendo dire ad
essi ciò che pensa Lei e non
ciò che essi, insigniti
della Suprema Autorità
Apostolica, hanno
“realmente” “affermato” e
“scritto”, confermando
da parte loro – quali
“Vicari di Cristo” – sia
“l’autenticità” della “Santa
Casa” come anche delle
“Miracolose Traslazioni” di
essa, mentre Lei fa credere
il contrario.
Anche ai
più importanti e antichi
autori attestanti “la
Tradizione Storica” - come
il Beato Giovanni Battista
Spagnoli, il Teramano, il
Ricci, ed altri ancora - Lei
fa loro dire il contrario di
quanto essi hanno
“realmente” scritto. Essi
parlano “solo” e “soltanto”
delle “traslazioni
miracolose”, per “il
ministero angelico” (gli
“angeli” del Cielo!...),
mentre Lei - con contorte
argomentazioni e
“stravolgendo” il senso
delle loro parole e dei loro
scritti - fa credere ai
lettori che essi abbiano
parlato di una “traslazione”
della Santa Casa avvenuta
“per mare”, mediante “la
nave”, e non per “il
ministero angelico”
(cfr. le pp.369-400).
Così ugualmente fa
nel citare innumerevoli
“icone” (cfr. le
pagine 401-472).
Poiché così è (e lo
dimostrerò punto per punto!)
(cfr.
www.lavocecattolica.it/santacasa.htm;
www.telemaria.it),
il Suo libro come può allora
essere definito un libro
“storico”?... In realtà, il
Suo libro “LA SANTA CASA DI
LORETO”, è invece un libro
che opera una autentica
“falsificazione storica”!...
E con questa “falsificazione
storica” Lei - al di là
sicuramente delle Sue
“buone” intenzioni iniziali
- ha ottenuto il
solo risultato di
“confondere” e “far
smarrire” all’intera Chiesa
“la verità” della
“Traslazione Miracolosa”
della Santa Casa e
“l’autenticità” stessa della
“reliquia nazaretana”.
Siamo ormai giunti al punto
che – negli anni recenti –
in tale “smarrimento” siano
potuti “incappare” (pur in
totale buona fede) persino
“eminenti” e “sante”
personalità ecclesiastiche…
e che nulla ormai “sembra”
che si voglia fare - da
parte delle Autorità
Ecclesiastiche - per
“ripristinare la verità”!...
Tuttavia Lei stesso,
nel Suo libro sopra citato,
scrive anche, riguardo
all’ipotesi del “trasporto
umano”: “Questo
discorso, ovviamente, è
svolto soltanto su un piano
ipotetico, non essendoci
documenti espliciti in
materia…” (cfr.
pag.297). Infatti è proprio
così… Eppure il
Suo libro è “pieno” di
documenti “manipolati” e
“stravolti”,
che vengono citati come se
costituissero “l’esplicita”
“ dimostrazione” della
“verità” delle Sue “false
ipotesi”!...
Sta di
fatto che attualmente le Sue
“ipotesi” (“false”) sono
divenute “la verità
ufficiale” del Santuario
Lauretano, pur “non
essendoci documenti
espliciti in materia”,
come Lei stesso ha
dichiarato nel Suo libro.
Invece, delle autentiche
“prove” storiche,
archeologiche e scientifiche
e delle “approvazioni” della
Chiesa non se ne parla più
in alcun modo: tutto viene
“occultato” a Loreto!...
Avviene, anzi, al
contrario, che ogni apporto
“nuovo” che viene offerto
per dimostrare “la verità”
della “Traslazione
Miracolosa” e
“l’autenticità” della
reliquia della “Santa Casa”
viene “rifiutato”.
In proposito, Lei sa
bene che Le avevo chiesto
una collaborazione anche per
il libro da me composto, che
ho intitolato “LA
VERIDICITA’ STORICA DELLA
MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA
SANTA CASA DI NAZARETH A
LORETO”, e che è stato
pubblicato nel dicembre
dello scorso anno. Le portai
il testo l’8 settembre del
2004, perché lo correggesse,
qualora vi fossero stati
degli errori storici o
documentativi e anche vi
apponesse la Sua firma, per
collaborare insieme nel
“ripristino” della “verità”.
Ma Lei non volle
farlo, anche se “a voce” e
mediante “lettera” mi
confermò “la validità” di
ciò che avevo scritto e che
in parte è stato pubblicato
anche in Internet,
all’indirizzo
www.lavocecattolica.it/miracolosa.traslazione.htm.
Quando poi venni da
Lei a farLe “dono” del libro
e a chiederLe di rendere
disponibile il mio libro
nelle Librerie del Santuario
Lei si rifiutò. Neppure se
ne è voluta fare “una
recensione” nella Rivista
“Il Messaggio della
Santa Casa”. Perché?...
Perché, Padre Santarelli?...
Per quale motivo?... Nelle
Librerie Cattoliche si vende
anche il blasfemo “Codice da
Vinci”, ma i libri che
trattano “la dimostrazione”
della “verità” delle
“miracolose traslazioni”
della Santa Casa di
Nazareth, no!.. non li si
deve far conoscere!...
Avevo
scritto il 1° novembre dello
scorso anno a Mons. Comastri
una lunga lettera,
consegnata anche a Lei (cfr.
www.lavocecattolica.it/lettera.mons.comastri.htm) in
cui – tra l’altro – dicevo:
“Per questo Le
ho scritto sopra di poter
avere da Lei un’Udienza
personale, a motivo di “un
vero problema di coscienza”,
cioè al fine di poterLe
“mostrare” e “dimostrare”
quanto qui - e nel mio
studio allegato - affermo
“con gravità”, e che mi pone
in un problema di coscienza
non più dilazionabile,
perché - debbo ancora qui
aggiungere con sincero e
profondo dolore e
chiedendoLe umilmente
“perdono” del mio ardire -
se non cessa tale “arbitrio”
dal Santuario Lauretano e
venisse concesso ancora
“l’imprimatur” a
pubblicazioni con i
contenuti “falsificati”
sopra denunciati sarò, d’ora
in avanti, “obbligato nella
mia coscienza” - dopo
l’avvenuta pubblicazione in
Internet del mio scritto
(per il quale tanti mi
scrivono e mi chiedono
ulteriori spiegazioni) - a
dover “pubblicamente”
“dimostrare” e “sconfessare”
“punto per punto” “le
falsificazioni” che vengono
fatte passare “per vere” (in
“buona fede” o “in mala
fede”: giudicherà Dio!…)
ormai da un ventennio
(citando testi, e nomi e
cognomi) e che sono state
pubblicate da vari autori,
ma soprattutto ad opera del
Padre Giuseppe Santarelli,
sia nel “Messaggio della
Santa Casa” che in libri
usciti dalla “Congregazione
Universale della Santa
Casa”. Ma se
fossi costretto a ciò si
metterebbe in cattiva luce
il Santuario stesso e chi lo
custodisce e si recherebbe
anche maggiore scandalo
presso “i fedeli”, che già
in tanti, lungo gli anni,
nel sentire talvolta le mie
spiegazioni - ora
pubblicamente leggibili in
Internet -, talvolta mi
hanno detto addolorati:
ma dove sono i
Superiori?… perché danno
“l’imprimatur”?… perché non
lo impediscono?…
Mi fu chiesto più volte
negli scorsi anni anche di
scrivere un libro di
“confutazioni” al riguardo,
ma io non ne ho mai avuto i
mezzi finanziari per farlo
né ho mai trovato appoggio
in alcuno, né da parte di
Case Editrici né da parte
degli ambienti ecclesiali.
Solo con l’avvento di
INTERNET (che può
raggiungere migliaia e
milioni di persone in pochi
istanti) mi è stato ora reso
possibile in modo autonomo e
a costi minimi (ma per le
mie esigue possibilità
sempre assai onerosi!)
pubblicare tutto quanto ho
già fatto e potrò continuare
a fare in futuro. Negli anni
passati mi sono solo potuto
adoperare - con carità,
umiltà e rispetto - presso
lo stesso Padre Santarelli,
a voce e per iscritto,
perché “comprendesse” gli
“errori” delle sue
“documentazioni” e
“argomentazioni” e cessasse
dallo scrivere e pubblicare
le sue “ipotesi” “false”,
che “ha confuso” e “deviato”
da tanti anni la Chiesa
intera e la stessa opinione
pubblica mondiale riguardo
alla “questione lauretana”.
Ma non sono stato da lui
ascoltato”.
Così scrivevo a
Mons. Comastri circa un anno
fa…
Ora, Le chiedo
umilmente, Padre Santarelli:
cosa dovrei fare io, a
questo punto?... Tacere?...
Occultare il mio libro
(poiché non lo si vuole
vedere e far vedere nella
Basilica Lauretana)?...
Tante persone mi scrivono,
felici di quanto ho
pubblicato riguardo alla
“veridicità storica” delle
“miracolose traslazioni”
della Santa Casa di Nazareth
a Loreto e chiedendo spesso
ulteriori chiarimenti… Posso
io dire altre bugie,
“approvando” o “nascondendo”
le “falsificazioni
documentali” e
rendendomi perciò
“corresponsabile” nel non
dire la verità?...
Nell’ultimo numero
di novembre del
“Messaggio della Santa Casa”
viene riportato l’altissimo
elogio dell’ architetto
Giuseppe Sacconi al
venerato Padre Pietro Maria
da Màlaga (cfr. p.264), Suo
predecessore, e Lei riporta
anche l’opera di questo
architetto, grande
benemerito del Santuario
Lauretano, nel centenario
della sua morte (cfr.
pp.267-270). Di lui però Lei
riporta soltanto le opere
realizzate a Loreto,
omettendo del tutto ciò che
invece è stata la parte più
importante del Suo servizio
al Santuario: cioè, i suoi
studi archeologici e
architettonici e le
risultanze che ne sono state
tratte da lui.
L’architetto
Giuseppe Sacconi, infatti,
confermando precedenti studi
“secolari”, dichiarò, a
conclusione dei suoi studi
archeologici, di aver
constatato che “la Santa
Casa sta, parte appoggiata
sopra l’estremità di
un’antica strada e parte
sospesa sopra il fosso
attiguo”. Disse inoltre che,
senza entrare in questioni
storiche o religiose,
bisognava ammettere che la
Santa Casa non può essere
stata fabbricata, come è,
nel posto ove si trova
(“Annali Santa
Casa”, anno 1925, n.1).
Tali studi “archeologici” ed
“architettonici” (e quindi
“scientifici”)
dell’architetto Sacconi sono
affermazioni esattamente
opposte a quanto afferma
Lei, e a quanto affermano
coloro che l’hanno seguita
nelle Sue “false ipotesi”.
Io a chi dovrei credere?...
All’architetto Sacconi o a
Lei?... Se la
Santa Casa non può essere
stata fabbricata, come è,
nel posto ove si trova,
perché Lei continua ad
affermare nei Suoi “studi”
proprio il contrario,
andando perciò contro ciò
che anche “scientificamente”
è stato rilevato ed
affermato - con “onestà” -
da un insigne architetto
quale il Sacconi?... Oltre
che da tanti altri?...
Un’altra domanda,
infine, Le pongo, Padre
Giuseppe: ma… Lei crede che
la Santa Casa di Nazareth
“possa” (dico, “possa”,
cioè, “per ipotesi”) essere
stata “davvero” trasportata
“miracolosamente” a Loreto
per “opera degli angeli del
Cielo”, così come è stato
sempre tramandato dalla
“tradizione” ed insegnato
dal Magistero Ordinario
della Santa Chiesa e
“comprovato” da innumerevoli
studi archeologici,
architettonici e
scientifici?... Le chiedo
questo perché nei Suoi testi
non sono ancora riuscito a
trovare una frase in cui Lei
faccia professione di
“credere” a questa
“possibilità” del “miracolo
soprannaturale”!... Forse mi
è sfuggita: me la riporti
Lei…
Io ricordo, al
riguardo, che alcuni anni
fa, in un colloquio con Lei,
Le chiesi “conferma”
della “autenticità” del “Rosarium”
di Santa Caterina da
Bologna, ove la
santa - in quel testo
redatto nel 1440 - riporta
“per rivelazione
soprannaturale del Signore”
la vicenda storica delle
“miracolose traslazioni”
della Santa Casa di Nazareth
sino a Loreto. In quel
testo, infatti, Santa
Caterina da Bologna mostra
di colloquiare direttamente
con Gesù, apparsogli “per
grazia”, scrivendo ella:
“In questo giorno
(il 25 marzo 1440), tu, o
Signore, hai rivelato a me,
apparendomi per grazia… ”.
Poi, dopo aver riportato “la
rivelazione” che fra quelle
Sacre Pareti di Loreto la
Vergine Maria fu “concepita”
Immacolata ed ivi “nacque”,
descrive sinteticamente le
varie successioni del
“trasporto angelico” della
Santa Casa di Nazareth,
secondo come “rivelatogli”
da Gesù durante
l’apparizione
(testualmente):
“Alla fine questa
dimora, consacrata prima dai
tuoi apostoli che vi hanno
celebrato i divini misteri
con miracoli, per
l’idolatria di quella gente
fu trasportata in Dalmazia
da uno stuolo di angeli.
Quindi, per le stesse e per
altre ragioni, portarono
questa degnissima chiesa in
vari luoghi. Finalmente,
portata dai santi angeli, fu
collocata stabilmente a
Loreto e posta nella
provincia d’Italia e nelle
terre della Santa Chiesa”
(“Rosarium”, I Mist. Gaud.,
vv.73 ss.- Da una traduzione
del testo latino pubblicata
in “Messaggio della Santa
Casa”, 2001, n.7, p.211).
Lei, in
quell’incontro, mi confermò
che il testo di Santa
Caterina da Bologna era un
documento “autentico”. “E
allora?... - io Le replicai
- cosa altro c’è da
“ipotizzare” e da
“ricercare”?... Se Gesù
stesso in persona ha
rivelato a Santa Caterina da
Bologna “la verità” e “il
modo” delle “miracolose
traslazioni”, cosa altro c’è
da aggiungere e da
“provare”?... E’ proprio
vero!...”. Lei si ammutolì e
non replicò più nulla… e si
chiuse la discussione…
Concludendo questa
mia “Lettera Aperta” vorrei
che non interpretasse la
“durezza” delle mie
“espressioni” a Suo riguardo
e le mie “gravi denunce”
come se esse fossero il
frutto di un animo
“irrispettoso” nei Suoi
riguardi, perché ben ricordo
le parole di San Paolo:
“Non essere aspro nel
riprendere un anziano, ma
esortalo come fosse tuo
padre…” (1^Tim.5,1);
come anche: “La carità è
paziente, è benigna la
carità; non è invidiosa la
carità, non si vanta, non si
gonfia, non manca di
rispetto, non cerca il suo
interesse, non si adira, non
tiene conto del male
ricevuto, non gode
dell'ingiustizia, ma si
compiace della verità”
(1^Cor.13,4-6). Anche il
Sommo Pontefice Benedetto
XVI ha scritto che non si
può mai prescindere dalla
“verità”, se si ha “vera”
“carità”: “In Cristo,
coincidono verità e carità.
Nella misura in cui ci
avviciniamo a Cristo, anche
nella nostra vita, verità e
carità si fondono.
La carità senza verità
sarebbe cieca”
(1^Cor.13,1) (Omelia
del Card. Ratzinger di
Lunedì 18 aprile 2005,
Basilica Vaticana, durante
la Santa Messa «per
l'elezione del Romano
Pontefice»).
Tutto ciò che ho
scritto fino ad oggi, anche
a Suo riguardo, è dettato
dall’amore per la verità e,
nel caso specifico della
Santa Casa di Loreto, da
quanto disse il Suo venerato
predecessore Padre Pietro
Maria da Màlaga al Beato
Dionisio Vicente, come sopra
riportato: “Ama, ama la
Vergine Santissima!”.
Perciò, voglio
concludere con gli stessi
sentimenti e con le stesse
parole che Le ho scritte
nella lettera che Le ho
portato a Loreto domenica
scorsa 13 novembre…
“Restando certo di
una Sua positiva risposta a
questo mio umile “appello”
Le assicuro che non ho mai
cessato di pregare per Lei e
resto certo anche del Suo
contraccambio, presso la
“vera” “Santa Casa” di
Maria, “veramente”
trasportata dagli “angeli
del Cielo”, per volere di
Dio e di Maria: quella
“Santa Casa”, in cui Lei
ogni giorno ha
l’inestimabile grazia di
potersi recare a pregare.
Con sincero e
deferente ossequio, La
saluto nella carità di
Cristo”.
Prof. GIORGIO NICOLINI
P.S. - In questi
dieci anni purtroppo è
avvenuto tutto il contrario
da parte del Padre Giuseppe
Santarelli!... fino
all'ultima pubblicazione dei
mesi scorsi di un nuovo
libro, più dissacratore e
più pieno di falsità
storiche di quelli scritti
in precedenza!...
|
LA DENUNCIA CANONICA
PER IL "DELITTO DI FALSO"
Ecc.za Rev.ma Mons.
EDOARDO MENICHELLI
Arcivescovo Metropolita di
Ancona-Osimo
Piazza del Senato, 7 - 60121
ANCONA
OGGETTO: La storia
delle “Miracolose
traslazioni” e il culto
della Santa Casa di Nazareth
a Loreto – Richiesta di
apertura procedura canonica
per “delitto di falso” (can.
1391) riguardo alla
“questione lauretana”. Con
rif. al Prot. n.241/06 di
Mons. Edoardo Menichelli,
Arcivescovo di Ancona, e con
rif. al Prot. 1802/05/L
presso “Congregatio de Cultu
Divino et Disciplina
Sacramentorum”.
Il testo originale è
prelevabile
cliccando
QUI
|
ALLA FINE IL MIO CUORE
IMMACOLATO TRIONFERA'
UN PROGETTO DIVINO DI
SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I
SECOLI
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDJUGORJE
|
ANCONA, CITTA' DELLA
FEDE, ED I SUOI SANTI
Ancona è ricca
di testimonianze
religiose davvero
rare, al punto da
essere definita
"Città della Fede",
per il motivo di
essere stata tra le
primissime città al
mondo a ricevere, ad
abbracciare ed a
diffondere la Fede
Cristiana, circa
nell'anno 35,
proprio
immediatamente dopo
la Morte e la
Risurrezione di Gesù
Cristo. Le
storie di molte
reliquie e di
molti Santi legati
alla città sono
state raccolte - e
indicate con il
collegamento in
Internet - nel
Calendario 2015 di
Tele Maria - Scarica
e diffondi
liberamente in
Internet (Siti,
Facebook, Twitter,
Linkedin, ecc,) il
Calendario 2015 di
Tele Maria
dall'indirizzo:
www.telemaria.it/CalendarioTeleMaria2015.pdf
|
|
|
|
AL VESCOVO DI ANCONA
NUOVO CARDINALE E
NUOVO PRESIDENTE DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE
MARCHIGIANA
E' STATO ASSEGNATO IL TITOLO
DELLA CHIESA DEI
SACRI CUORI DI GESU' E DI
MARIA
CHE NE RICHIAMA IL COMPITO
DI ESSERE IL SUPREMO
CUSTODE DI QUELLA SANTA CASA
DI NAZARETH IN LORETO
IN CUI SI FORMARONO I CUORI
DI GESU' E DI MARIA
SECONDO COME HANNO
INSEGNATO IL BEATO PIO IX
ED ALTRI PAPI E SANTI
|
Il Beato Pio IX nella Bolla
“Inter Omnia” del 26 agosto
1852, scrisse della Santa
Casa di Loreto, come in essa
si formarono i SACRATISSIMI
CUORI DI MARIA E DI GESU',
perché nella Santa Casa
furono "concepiti" Gesù e
Maria, con i loro
Sacratissimi Cuori:
“Fra tutti i
Santuari consacrati alla
Madre di Dio, l’Immacolata
Vergine, uno si trova al
primo posto e brilla di
incomparabile fulgore: la
veneranda ed augustissima
Casa di Loreto. Consacrata
dai divini misteri,
illustrata dai miracoli
senza numero, onorata dal
concorso e dall’affluenza
dei popoli, stende
ampiamente per la Chiesa
Universale la gloria del suo
nome, e forma ben
giustamente l’oggetto di
culto per tutte le nazioni e
per tutte le razze umane.
(…) A Loreto, infatti, si
venera quella Casa di
Nazareth, tanto cara al
Cuore di Dio, e che,
fabbricata nella Galilea, fu
più tardi divelta dalle
fondamenta e, per la potenza
divina, fu trasportata oltre
i mari, prima in Dalmazia e
poi in Italia.
Proprio in quella Casa la
Santissima Vergine, per
eterna divina disposizione
rimasta perfettamente esente
dalla colpa originale, è
stata concepita, è nata, è
cresciuta, e il celeste
messaggero l’ha salutata
piena di grazia e benedetta
fra le donne. Proprio in
quella Casa ella, ripiena di
Dio e sotto l’opera feconda
dello Spirito Santo, senza
nulla perdere della sua
inviolabile verginità, è
diventata la Madre del
Figlio Unigenito di Dio”.
(Beato Pio IX, Bolla
“Inter omnia” del 26 agosto
1852)
|
|
|
Dagli scritti
di San Massimiliano
Maria Kolbe:
“L’Immacolata è quella
scala lungo la quale
noi andiamo al
Sacratissimo Cuore di
Gesù.
E colui che rimuove tale
scala non salirà in
alto, ma precipiterà per
terra”.
"Cerchiamo di stare
ogni giorno sempre
più vicini
all'Immacolata;
allora, ci
avvicineremo sempre
più al Cuore di
Gesù,
a Dio Padre, a tutta
la SS. Trinità,
perché
nessuna delle
creature è così
vicina alla Divinità
come l'Immacolata".
|
|
|
|
IL PRIMO VENERDI' DI
OGNI MESE
Sono andate in
onda il 6 febbraio e
il 6 marzo 2015 da
RADIO MISSIONE
FRANCESCANA di
Varese la
prime due interviste
al Prof. Giorgio
Nicolini sulla
storia delle
Miracolose
Traslazioni della
Santa Casa di
Nazareth con
l'esposizione di
importanti novità
storiche ed
archeologiche.
Clicca
QUI
per la prima intervista
Clicca
QUI per la
seconda intervista |
|
SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA
LA DIFFUSIONE DI QUESTI
TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA
ELETTRONICA E L'INSERIMENTO
IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa
tra le persone vostre amiche
e conoscenti. La buona
stampa entra anche nelle
case dove non può entrare il
sacerdote, è tollerata
persino dai cattivi.
Presentandosi non
arrossisce, trascurata non
si inquieta, letta, insegna
la verità con calma,
disprezzata, non si lamenta
(San Giovanni
Bosco)
|
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Lista dei Contatti di "Tele
Maria". In ottemperanza
della Legge 175 del
31/12/1996 e delle nuove
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