I SEGNI E I MESSAGGI DIVINI
ATTRAVERSO I MIRACOLI
IL MIRACOLO DI SAN GENNARO -
IL MIRACOLO DELLA SANTA CASA
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LA VOCE CATTOLICA
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per aiutare ad una
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spirituale degli utenti, con
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i giovani e la loro ricerca
della verità.
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Notiziario periodico di
Tele Maria
/16-2015
Ancona, domenica 22
marzo 2015
A cura del Prof. Giorgio
Nicolini -
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In occasione della visita
del Papa a Napoli
I MIRACOLI: SEGNI E MESSAGGI
DIVINI
IL SANGUE DI SAN GENNARO
SCIOLTO PER META'
Sciolto il sangue di San
Gennaro durante la visita
del Papa nel Duomo di
Napoli.
Papa Francesco ha
preso in mano e ha baciato
l’ampolla delle reliquie con
il sangue di San Gennaro,
esposte sull’altare. E si è
verificato in via
straordinaria il «prodigio»
dello scioglimento del
sangue di San Gennaro, che
di solito si ripete solo per
la sua festa il 19
settembre, il sabato
precedente la prima domenica
di maggio e il 16 dicembre.
Il sangue non si era sciolto
nelle visite di Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI. In
questo caso il sangue di San
Gennaro si è sciolto per
metà. A dare l’annuncio è
stato il cardinale Sepe dopo
che il Pontefice aveva preso
la teca nelle sue mani. «Il
sangue si è sciolto a metà»,
ha detto Sepe. È la prima
volta che accade nelle mani
di un Pontefice. «Il
vescovo ha detto che il
sangue è metà sciolto: si
vede che il santo ci vuole
bene a metà, dobbiamo
convertirci un po’ tutti
perché ci voglia più bene»,
ha detto Bergoglio,
commentando in Duomo la
ripetizione del “miracolo”
di San Gennaro.
|
Dal Magistero
di Benedetto XVI
“Bisogna
obbedire a Dio invece che
agli uomini”
CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
CON I MEMBRI DELLA
PONTIFICIA COMMISSIONE
BIBLICA
OMELIA DEL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI
Cappella Paolina del Palazzo
Apostolico Vaticano
Giovedì, 15 aprile 2010
Cari fratelli e sorelle,
non ho trovato il tempo
di preparare una vera
omelia. Vorrei soltanto
invitare ciascuno alla
personale meditazione
proponendo e sottolineando
alcune frasi della Liturgia
odierna, che si offrono al
dialogo orante tra noi e la
Parola di Dio. La parola, la
frase che vorrei proporre
alla comune meditazione è
questa grande affermazione
di san Pietro: “Bisogna
obbedire a Dio invece che
agli uomini” (At 5,29).
San Pietro sta davanti alla
suprema istituzione
religiosa, alla quale
normalmente si dovrebbe
obbedire, ma Dio sta al di
sopra di questa istituzione
e Dio gli ha dato un altro
“ordinamento”: deve obbedire
a Dio. L’obbedienza a Dio è
la libertà, l’obbedienza a
Dio gli dà la libertà di
opporsi all’istituzione.
E qui gli esegeti
attirano la nostra
attenzione sul fatto che la
risposta di san Pietro al
Sinedrio è quasi fino ad
verbum identica alla
risposta di Socrate al
giudizio nel tribunale di
Atene. Il tribunale gli
offre la libertà, la
liberazione, a condizione
però che non continui a
ricercare Dio. Ma cercare
Dio, la ricerca di Dio è per
lui un mandato superiore,
viene da Dio stesso. E una
libertà comprata con la
rinuncia al cammino verso
Dio non sarebbe più libertà.
Quindi deve obbedire non a
questi giudici – non deve
comprare la sua vita
perdendo se stesso – ma deve
obbedire a Dio. L’obbedienza
a Dio ha il primato.
Qui è importante
sottolineare che si tratta
di obbedienza e che è
proprio l’obbedienza che dà
libertà. Il tempo moderno ha
parlato della liberazione
dell’uomo, della sua piena
autonomia, quindi anche
della liberazione
dall’obbedienza a Dio.
L’obbedienza non dovrebbe
più esserci, l’uomo è
libero, è autonomo:
nient’altro. Ma questa
autonomia è una menzogna: è
una menzogna ontologica,
perché l’uomo non esiste da
se stesso e per se stesso,
ed è anche una menzogna
politica e pratica, perché
la collaborazione, la
condivisione della libertà è
necessaria. E se Dio non
esiste, se Dio non è
un’istanza accessibile
all’uomo, rimane come
suprema istanza solo il
consenso della maggioranza.
Di conseguenza, il consenso
della maggioranza diventa
l’ultima parola alla quale
dobbiamo obbedire. E questo
consenso — lo sappiamo dalla
storia del secolo scorso —
può essere anche un
“consenso nel male”.
Così vediamo che la
cosiddetta autonomia non
libera veramente l’uomo.
L’obbedienza verso Dio è la
libertà, perché è la verità,
è l’istanza che si pone di
fronte a tutte le istanze
umane. Nella storia
dell’umanità queste parole
di Pietro e di Socrate sono
il vero faro della
liberazione dell’uomo, che
sa vedere Dio e, in nome di
Dio, può è deve obbedire non
tanto agli uomini, ma a Lui
e liberarsi, così, dal
positivismo dell’obbedienza
umana. Le dittature sono
state sempre contro questa
obbedienza a Dio. La
dittatura nazista, come
quella marxista, non possono
accettare un Dio che sia al
di sopra del potere
ideologico; e la libertà dei
martiri, che riconoscono
Dio, proprio nell’obbedienza
al potere divino, è sempre
l’atto di liberazione nel
quale giunge a noi la
libertà di Cristo.
Oggi, grazie a Dio, non
viviamo sotto dittature, ma
esistono forme sottili di
dittatura: un conformismo
che diventa obbligatorio,
pensare come pensano tutti,
agire come agiscono tutti, e
le sottili aggressioni
contro la Chiesa, o anche
quelle meno sottili,
dimostrano come questo
conformismo possa realmente
essere una vera dittatura.
Per noi vale questo: si deve
obbedire più a Dio che agli
uomini. Ma ciò suppone che
conosciamo veramente Dio e
che vogliamo veramente
obbedire a Lui. Dio non è un
pretesto per la propria
volontà, ma è realmente Lui
che ci chiama e ci invita,
se fosse necessario, anche
al martirio. Perciò,
confrontati con questa
parola che inizia una nuova
storia di libertà nel mondo,
preghiamo soprattutto di
conoscere Dio, di conoscere
umilmente e veramente Dio e,
conoscendo Dio, di imparare
la vera obbedienza che è il
fondamento della libertà
umana.
Scegliamo una seconda
parola dalla Prima Lettura:
san Pietro dice che Dio ha
innalzato Cristo alla sua
destra come capo e salvatore
(cfr v. 31). Capo è
traduzione del termine greco
archegos, che implica una
visione molto più dinamica:
archegos è colui che mostra
la strada, che precede, è un
movimento, un movimento
verso l’alto. Dio lo ha
innalzato alla sua destra –
quindi parlare di Cristo
come archegos vuol dire che
Cristo cammina avanti a noi,
ci precede, ci mostra la
strada. Ed essere in
comunione con Cristo è
essere in un cammino, salire
con Cristo, è sequela di
Cristo, è questa salita in
alto, è seguire l’archegos,
colui che è già passato, che
ci precede e ci mostra la
strada.
Qui, evidentemente, è
importante che ci venga
detto dove arriva Cristo e
dove dobbiamo arrivare anche
noi: hypsosen – in alto –
salire alla destra del
Padre. Sequela di Cristo non
è soltanto imitazione delle
sue virtù, non è solo vivere
in questo mondo, per quanto
ci è possibile, simili a
Cristo, secondo la sua
parola, ma è un cammino che
ha una meta. E la meta è la
destra del Padre. C’è questo
cammino di Gesù, questa
sequela di Gesù che termina
alla destra del Padre.
All’orizzonte di tale
sequela appartiene tutto il
cammino di Gesù, anche
l’arrivare alla destra del
Padre.
In questo senso la meta
di questo cammino è la vita
eterna alla destra del Padre
in comunione con Cristo. Noi
oggi abbiamo spesso un po’
paura di parlare della vita
eterna. Parliamo delle cose
che sono utili per il mondo,
mostriamo che il
Cristianesimo aiuta anche a
migliorare il mondo, ma non
osiamo dire che la sua meta
è la vita eterna e che da
tale meta vengono poi i
criteri della vita. Dobbiamo
capire di nuovo che il
Cristianesimo rimane un
“frammento” se non pensiamo
a questa meta, che vogliamo
seguire l’archegos
all’altezza di Dio, alla
gloria del Figlio che ci fa
figli nel Figlio e dobbiamo
di nuovo riconoscere che
solo nella grande
prospettiva della vita
eterna il Cristianesimo
rivela tutto il senso.
Dobbiamo avere il coraggio,
la gioia, la grande speranza
che la vita eterna c’è, è la
vera vita e da questa vera
vita viene la luce che
illumina anche questo mondo.
Se si può dire che,
anche prescindendo dalla
vita eterna, dal Cielo
promesso, è meglio vivere
secondo i criteri cristiani,
perché vivere secondo la
verità e l’amore, anche se
sotto tante persecuzioni, è
in sé stesso bene ed è
meglio di tutto il resto, è
proprio questa volontà di
vivere secondo la verità e
secondo l’amore che deve
anche aprire a tutta la
larghezza del progetto di
Dio con noi, al coraggio di
avere già la gioia
nell’attesa della vita
eterna, della salita
seguendo il nostro
archegos. E Soter è il
Salvatore, che ci salva
dall’ignoranza, cerca le
cose ultime. Il Salvatore ci
salva dalla solitudine, ci
salva da un vuoto che rimane
nella vita senza l’eternità,
ci salva dandoci l’amore
nella sua pienezza. Egli è
la guida. Cristo,
l’archegos, ci salva dandoci
la luce, dandoci la verità,
dandoci l’amore di Dio.
Poi soffermiamoci
ancora su un versetto:
Cristo, il Salvatore, ha
dato a Israele conversione e
perdono dei peccati (v. 31)
– nel testo greco il termine
è metanoia – ha dato
penitenza e perdono dei
peccati. Questa per me è
un’osservazione molto
importante: la penitenza è
una grazia. C’è una tendenza
in esegesi che dice: Gesù in
Galilea avrebbe annunciato
una grazia senza condizione,
assolutamente
incondizionata, quindi anche
senza penitenza, grazia come
tale, senza precondizioni
umane. Ma questa è una falsa
interpretazione della
grazia. La penitenza è
grazia; è una grazia che noi
riconosciamo il nostro
peccato, è una grazia che
conosciamo di aver bisogno
di rinnovamento, di
cambiamento, di una
trasformazione del nostro
essere. Penitenza, poter
fare penitenza, è il dono
della grazia. E devo dire
che noi cristiani, anche
negli ultimi tempi, abbiamo
spesso evitato la parola
penitenza, ci appariva
troppo dura. Adesso, sotto
gli attacchi del mondo che
ci parlano dei nostri
peccati, vediamo che poter
fare penitenza è grazia. E
vediamo che è necessario far
penitenza, cioè riconoscere
quanto è sbagliato nella
nostra vita, aprirsi al
perdono, prepararsi al
perdono, lasciarsi
trasformare. Il dolore della
penitenza, cioè della
purificazione, della
trasformazione, questo
dolore è grazia, perché è
rinnovamento, è opera della
misericordia divina. E così
queste due cose che dice san
Pietro — penitenza e perdono
— corrispondono all’inizio
della predicazione di Gesù:
metanoeite, cioè
convertitevi (cfr Mc 1,15).
Quindi questo è il punto
fondamentale: la metanoia
non è una cosa privata, che
parrebbe sostituita dalla
grazia, ma la metanoia è
l’arrivo della grazia che ci
trasforma.
E infine una parola del
Vangelo, dove ci viene detto
che chi crede avrà la vita
eterna (cfr Gv 3,36). Nella
fede, in questo
“trasformarsi” che la
penitenza dona, in questa
conversione, in questa nuova
strada del vivere, arriviamo
alla vita, alla vera vita. E
qui mi vengono in mente due
altri testi. Nella
“Preghiera sacerdotale” il
Signore dice: questa è la
vita, conoscere te e il tuo
consacrato (cfr Gv 17,3).
Conoscere l’essenziale,
conoscere la Persona
decisiva, conoscere Dio e il
suo Inviato è vita, vita e
conoscenza, conoscenza di
realtà che sono la vita. E
l’altro testo è la risposta
del Signore ai Sadducei
circa la Risurrezione, dove,
dai libri di Mosè, il
Signore prova il fatto della
Risurrezione dicendo: Dio è
il Dio di Abramo, di Isacco,
di Giacobbe (cfr Mt
22,31-32; Mc 12,26-27; Lc
20,37-38). Dio non è Dio dei
morti. Se Dio è Dio di
questi, sono vivi. Chi è
scritto nel nome di Dio
partecipa alla vita di Dio,
vive. E così credere è
essere iscritti nel nome di
Dio. E così siamo vivi. Chi
appartiene al nome di Dio
non è un morto, appartiene
al Dio vivente. In questo
senso dovremmo capire il
dinamismo della fede, che è
un iscrivere il nostro nome
nel nome di Dio e così un
entrare nella vita.
Preghiamo il Signore
perché questo succeda e
realmente, con la nostra
vita, conosciamo Dio, perché
il nostro nome entri nel
nome di Dio e la nostra
esistenza diventi vera
vita: vita eterna, amore e
verità.
|
TRIDUO DELL’ANNUNCIAZIONE
1. O Maria, l’Eterno ti
volle Vergine Purissima nel
corpo e nell’anima, per
riscattare l’impudicizia che
fece cadere Eva dal Paradiso
terrestre: ottieni a noi,
indegni tuoi figli, di
imitare la tua angelica
Purezza e di ringraziare la
Santissima Trinità di averti
donato a noi come esempio.
Gloria al Padre...
2. O Maria, l’Eterno ti
volle Sposa a Giuseppe di
Nazareth perché tu con la
tua castità potessi
riscattare il matrimonio,
insozzato dalla colpa di
lussuria dei progenitori:
ottieni a noi, indegni tuoi
figli, di imitare la tua
castità coniugale e di
ringraziare la Santissima
Trinità di averti donato a
noi come esempio.
Gloria al Padre...
3. O Maria, l’Eterno ti
volle Madre del Suo
Unigenito perché anche
questo legame fosse
santificato dalla Grazia
Divina: ottieni a noi, tuoi
indegni figli, di imitare la
tua Sapienza illuminata
dallo Spirito Santo e di
ringraziare la Santissima
Trinità di averti dato a noi
come esempio.
Gloria al Padre...
PREGHIAMO: O Padre, che in
Maria, nuova Eva, hai donato
al mondo la possibilità di
rialzarsi dopo la colpa dei
progenitori, dona a noi la
Sua stessa pronta ubbidienza
alla Tua Volontà, e donaci
di poter come Lei essere
sempre portatori di Gesù per
ogni fratello. Te lo
chiediamo per i meriti
infiniti di Gesù e di Maria.
Amen.
Salve Regina...
(da ripetere per tre giorni
consecutivi: 22-23-24 marzo)
|
Le principali
documentazioni
storiche che
comprovano la
“veridicità storica”
di “almeno” cinque
“traslazioni
miracolose” della
Santa Casa di
Nazareth, avvenute
tra il 1291 e il
1296: a
Tersatto
(nell’ex-Jugoslavia,
dal 9-10 maggio 1291
al 9-10 dicembre
1294), ad Ancona
(località
Posatora,
nel 1295, per nove
mesi), nella
selva della signora
Loreta
nella pianura
sottostante
l’attuale cittadina
di “Loreto”, il cui
nome deriva proprio
da quella signora di
nome “Loreta” (dal
dicembre 1295
all'agosto 1296, per
otto mesi); poi
sul campo di
due fratelli
sul colle
lauretano o Monte
Prodo (dall'agosto
al dicembre 1296,
per quattro mesi) e
infine sulla
pubblica strada,
ove ancor oggi si
trova, sotto la
cupola dell’attuale
Basilica (dicembre
1296).
Affinché per
l'incuria degli
uomini,
che di solito
offusca anche le
cose più insigni,
non sia cancellato
il ricordo
di un fatto così
meraviglioso"
(Beato Giovanni
Battista Spagnoli,
detto "il
Mantovano")
|
|
|
|
Domenica IV di Quaresima -
Dalla Prima Lettura (2^Cr
36,14-16.19-23)
In quei giorni, tutti i capi
di Giuda, i sacerdoti e il
popolo moltiplicarono le
loro infedeltà, imitando in
tutto gli abomini degli
altri popoli, e
contaminarono il tempio, che
il Signore si era consacrato
a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro
padri, mandò premurosamente
e incessantemente i suoi
messaggeri ad ammonirli,
perché aveva compassione del
suo popolo e della sua
dimora.
Ma essi si beffarono dei
messaggeri di Dio,
disprezzarono le sue parole
e schernirono i suoi profeti
al punto che l’ira del
Signore contro il suo popolo
raggiunse il culmine, senza
più rimedio. Quindi [i suoi
nemici] incendiarono il
tempio del Signore,
demolirono le mura di
Gerusalemme e diedero alle
fiamme tutti i suoi palazzi
e distrussero tutti i suoi
oggetti preziosi.
|
PAROLE PROFETICHE DI SAN PIO
DA PIETRELCINA
Particolarmente
importanti e profetiche le
espressioni di Padre Pio da
Pietrelcina che, in un
pubblico ammonimento ai suoi
figli spirituali nel 1963
diceva: «Causa
l’ingiustizia dilagante e
l’abuso di potere, siamo
giunti al compromesso col
materialismo ateo, negatore
dei diritti di Dio. Questo è
il castigo preannunciato a
Fatima… Tutti i sacerdoti
che sostengono la
possibilità di un dialogo
coi negatori di Dio e coi
poteri luciferini del mondo,
sono ammattiti, hanno
perduto la fede, non credono
più nel Vangelo! Così
facendo tradiscono la parola
di Dio, perché Cristo venne
a portare sulla terra
perpetua alleanza solamente
agli uomini di cuore, ma non
si alleò cogli uomini
assetati di potere e di
dominio sui fratelli… Il
gregge è disperso quando i
pastori si alleano con i
nemici della Verità di
Cristo. Tutte le forme di
potere fatte sorde al volere
dell’autorità del cuore di
Dio sono lupi rapaci che
rinnovano la passione di
Cristo e fanno versare
lacrime alla Madonna…»
(pubblicato in “Avvenire”
del 19 agosto 1978)
|
L'APOSTASIA LAURETANA DALLA
VERITA'
|
SU RICHIESTA DELLA
CONGREGAZIONE PER LA
DOTTRINA DELLA FEDE
UNA RELAZIONE DEL PROF.
GIORGIO NICOLINI AL CARD.
GERHARD LUDWIG MULLER
LA DENUNCIA CANONICA PER IL
DELITTO DI FALSO PER LA
OSTINATA E DISSACRANTE
APOSTASIA LAURETANA
A SEGUITO DELLA
PUBBLICAZIONE DI UN NUOVO
LIBRO DEL PADRE GIUSEPPE
SANTARELLI
CON REITERATE INVENZIONI E
FALSIFICAZIONI STORICHE
Em.mo Signor Card.
GERHARD LUDWIG MULLER
Congregazione per la
Dottrina della Fede
Palazzo del
Sant’Uffizio, 11 - 00120 CITTA’
DEL VATICANO
RACCOMANDATA A.R. -
– Anticipata Via Fax al
n.06.69883409
OGGETTO:
Richiesta di informazione
e/o correzione di una
pubblicazione ufficiale del
Vescovo di Loreto riguardo
ad una asserita
- ma inverosimile! –
dichiarazione della
“Congregazione per la
Dottrina della Fede”, la
quale, interpellata, avrebbe
“confermato” – a detta del
Vescovo di Loreto - che
“non esiste un
pronunciamento che possa
permettere di indicare il
trasporto angelico della
Santa Casa come definito dal
Magistero ordinario e
straordinario della Chiesa”,
in macroscopica
contraddizione con tutte le
innumerevoli dichiarazioni
pontificie, solenni e
inequivocabili, emesse per
sette secoli.
Il testo
originale è prelevabile
cliccando
QUI -
Prof. GIORGIO NICOLINI
-
Tel./Fax 071.83552 – Cell.
339.6424332 - Posta
Elettronica:
giorgio.nicolini@poste.it
|
LA DENUNCIA CANONICA
PER IL "DELITTO DI FALSO"
Ecc.za Rev.ma Mons.
EDOARDO MENICHELLI
Arcivescovo Metropolita di
Ancona-Osimo
Piazza del Senato, 7 - 60121
ANCONA
OGGETTO: La storia
delle “Miracolose
traslazioni” e il culto
della Santa Casa di Nazareth
a Loreto – Richiesta di
apertura procedura canonica
per “delitto di falso” (can.
1391) riguardo alla
“questione lauretana”. Con
rif. al Prot. n.241/06 di
Mons. Edoardo Menichelli,
Arcivescovo di Ancona, e con
rif. al Prot. 1802/05/L
presso “Congregatio de Cultu
Divino et Disciplina
Sacramentorum”.
Il testo originale è
prelevabile
cliccando
QUI
|
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UNA STRAORDINARIA ED
UNICA
DOCUMENTAZIONE
STORICA
Da questo numero de
LA VOCE CATTOLICA
saranno pubblicati i
numeri del mensile
L'ECO DELLA SANTA
CASA DI LORETO
(oggi denominato IL
MESSAGGIO DELLA
SANTA CASA),
a partire dal primo
numero, uscito il 7
maggio 1881.
|
|
I TENTATIVI DI
RIPRISTINO DELLA VERITA'
NELLA BASILICA PONTIFICIA DI
LORETO
LA LETTERA A MONS. ANGELO
COMASTRI
QUANDO ERA ARCIVESCOVO DI
LORETO
Questo Santuario era stato
voluto e costruito dalla
Santa Madre Chiesa
letteralmente come “una
fortezza”, proprio per
“difendere” non solo “il
tesoro unico” che
custodisce, ma insieme anche
“la testimonianza” della
“miracolosità” della sua
origine e della sua storia,
e permetterne così una più
efficace fruizione e
funzione salvifica: a gloria
di Dio, della Vergine
Immacolata e a salvezza
delle anime. Non è onesto,
perciò, non è lecito
“sconfessare” da taluni
proprio “dall’interno” del
Santuario ciò che la Chiesa
ha costruito ed istituito
per valorizzare e difendere
non solo “la Santa Casa
stessa” ma proprio anche ciò
che la Chiesa ha dichiarato
“essere VERO” a riguardo di
essa, e cioè anche la
“MIRACOLOSITA’” della
Traslazione della Santa
Casa, oltreché l'autenticità
stessa della Santa Casa.
Ancona, 1° novembre 2004
Solennità di Tutti i
Santi
Ecc.za Rev.ma e stim.ma,
nel richiederLe
umilmente, con il presente
scritto, una Udienza
personale per poterLe
parlare direttamente, voglio
anzittutto esprimerLe in
anticipo il mio
ringraziamento per
l’opportunità che vorrà
benevolmente concedermi
riguardo a tale mia
richiesta, ricordando al
riguardo quanto insegna
l’Apostolo Giovanni:
“Noi dobbiamo accogliere (…)
per cooperare alla
diffusione della verità”
(3^Gv.1,8).
Vorrei anche subito
anticiparLe e dichiararLe
che si tratta di “un vero
problema di coscienza”, come
più avanti Le verrò ad
esporre, e che personalmente
non posso più eludere, e nel
quale è pure Lei
direttamente coinvolto,
essendo proprio Lei
l’attuale responsabile della
Santa Casa di Nazareth
custodita e venerata nel
Santuario Lauretano, come
anche è Lei il responsabile
di tutto ciò che nel
Santuario si compie e si
diffonde, a voce e per
scritto, riguardante sia la
venerazione come anche la
storia di questa Santa Casa
di Maria, ove il Verbo di
Dio si è incarnato nel suo
grembo purissimo, al fine di
realizzare e portare a
compimento la Redenzione e
la Salvezza Eterna di noi
sue povere creature umane,
peccatrici, indegne,
immeritevoli e talvolta
persino “ingrate” di tanti
“doni” gratuitamente
ricevuti.
Dice la Scrittura:
“Così è trascurato il
diritto e la giustizia se ne
sta lontana, la verità
incespica in piazza… Così la
verità è abbandonata, chi
disapprova il male viene
spogliato. Ha visto questo
il Signore ed è male ai suoi
occhi…” (Is.59,14-15).
E sta anche scritto:
“Voi siete miei testimoni e
io sono Dio, sempre il
medesimo dall'eternità.
Nessuno può sottrarre nulla
al mio potere; chi può
cambiare quanto io faccio?…”
(Is.43,12-13)… A tali parole
divine verrebbe da
rispondere che: “solo
l’uomo può cercare di
cambiare quanto Dio ha
fatto”, perché è ancora
scritto: “… fu gettata a
terra la verità; ciò esso
fece e vi riuscì”
(Dan.8,12). Ma la Parola
divina è di conforto, perché
assicura: “Lotta sino alla
morte per la verità e il
Signore Dio combatterà per
te” (Sir.4,28).
Ecc.za amatissima, San
Paolo ci insegna che “il
frutto della luce consiste
in ogni (…) verità”
(Ef.5,9) e che bisogna
vivere nella carità ma
“secondo la verità”, al
fine “di crescere in
ogni cosa verso di lui, che
è il capo, Cristo”
(Ef.4,15); ed anche che solo
“far conoscere la verità
(…) conduce alla pietà”
(Tito 1,1). Diversamente,
“non far conoscere” “la
verità”, provoca il “non
condurre più alla pietà”,
almeno a quella che si
potrebbe ottenere “facendo
conoscere” “la verità” come
essa è realmente: cioè, la
pietà senza la conoscenza
della autentica verità viene
inevitabilmente ad essere
“indebolita” e talvolta
anche “abbandonata”,
arrecando danni
incalcolabili alla vita
spirituale delle anime.
E’ in questo spirito
che Le scrivo e Le allego
alla presente lettera il
testo da me composto (di 36
pagine) su “LA VERIDICITA’
STORICA DELLA MIRACOLOSA
TRASLAZIONE DELLA SANTA DI
LORETO”. Il testo è già
stato pubblicato da me in
Internet da un paio di mesi
(ora all’indirizzo
www.lavocecattolica.it/miracolosa.traslazione.htm) ed
in poco più di un mese è già
stato letto da quasi un
migliaio di persone, di
tanti luoghi diversi, anche
dall’estero. Dopo la
pubblicazione del testo
tante persone sconosciute mi
scrivono nella Posta
Elettronica, esprimendomi
“profonda gratitudine” e
“viva gioia” per quanto ho
scritto ed anche mi vengono
richiesti talvolta ulteriori
chiarimenti ed
approfondimenti, che mi
obbligano “in coscienza” a
rispondere con la dovuta
“chiarezza”, secondo come mi
è possibile poterlo fare.
Con questa lettera Le
chiedo, perciò, umilmente e
vivamente di leggere e
valutare con oggettività
quanto ho scritto nel testo
che Le allego alla presente
lettera: non per un riguardo
a me (che non ne merito
alcuno), ma per riguardo al
“tesoro inestimabile” che
Lei, per Volontà di Dio, è
stato “chiamato” dal Santo
Padre a “custodire” (cioè,
la Santa Casa di Maria ove
il Verbo si è fatto carne) e
che – dacché è giunto a
Loreto – Lei richiama sempre
ad amare e a venerare con
tanto mirabile e attraente
zelo e fervore.
Non vi sarebbe
null’altro da aggiungere a
quanto già troverà scritto e
potrà leggere nella mia
composizione, che è stata
poi una “Lettera” scritta ad
un giovane che me ne aveva
fatto richiesta.
Ma qui devo esprimerLe
ancora altre considerazioni
rivolte a Lei
“direttamente”, perché di
recente è sopravvenuto un
evento inatteso e non
pensato a Suo riguardo.
Conoscendo infatti da lungo
tempo la bellezza spirituale
che la Sua persona irradia e
l’efficacia e la rarità che
la sua testimonianza
personale e la sua
penetrante predicazione
costituisce, anche in seno
alla stessa Chiesa
Universale, devo confidarLe
filialmente e umilmente che
è stato con vivo stupore e
dolore l’aver trovato
scritto e l’aver letto - nel
numero di settembre/ottobre
de “Il Messaggio della
Santa Casa” - ciò che
Lei ha pubblicato nel
sottotitolo “dopo il sogno”,
riguardo alla storia della
“traslazione” della Santa
Casa, ove presenta ai
lettori la seguente
spiegazione: “A Loreto,
dal 1294, vengono custodite
le povere pietre, che a
Nazareth formavano la Casa
di Maria. Furono i Crociati,
con la protezione degli
Angeli, a trasportare le
pietre della Santa Casa di
Nazareth a Loreto attraverso
un lungo e avventuroso
viaggio nel Mare
Mediterraneo…” (n.8,
p.227).
Ecc.za Rev.ma e
amatissima, me lo permetta
di dirglielo subito con il
cuore in mano: la Santa Casa
di Nazareth è stata
“trasportata” a Loreto
“miracolosamente” da Dio,
per il ministero degli
Angeli!… I Crociati, od
altri uomini, non hanno mai
trasportato nessuna Santa
Casa di Nazareth!…
Queste dichiarate
“ipotesi”, che ormai però
sembrano assurte a “verità
ufficiale” e “definitiva”
nel Santuario Lauretano, al
di là della sperata “buona
fede” soggettiva (che può
conoscere solo Dio) di chi
le ha iniziate ad avanzare e
purtroppo le avanza ancora,
sono del tutto
“errate” e quindi sono
“false” e per ciò stesso
sono oggettivamente
“dissacranti”, sia riguardo
alla storia della Santa Casa
che riguardo al culto verso
la Vergine Lauretana!…
Queste “interpretazioni” del
“trasporto umano” della
Santa Casa sono sorte
nell’ultimo ventennio a
motivo di “improvvide”
pubblicazioni fatte dal
Padre Giuseppe Santarelli:
ma tali interpretazioni -
ripeto ancora - sono del
tutto “sbagliate”, e perciò
sono “false”!… Il mio
scritto che Le allego glielo
può dimostrare in modo
chiaro e inconfutabile!…
Innanzittutto voglio
qui evidenziarLe subito che
la dimostrazione più
autorevole e indiscutibile è
data dalla testimonianza
della secolare e
ininterrotta “Tradizione”
(diffusa in ogni luogo),
cioè da quanto è stato
dichiarato e tramandato a
voce da tutti “i testimoni
oculari” dell’epoca; lo
dimostrano poi “le
testimonianze” “giurate”
(cioè, chiamando Dio a
“testimone” di tale “verità”
dichiarata) da parte dei
discendenti di alcuni degli
stessi “testimoni” che
all’epoca videro “davvero” -
con i loro propri occhi - la
Santa Casa “venire” sul
mare, ma dal cielo, in “modo
miracoloso”, e non con le
navi!; lo dimostrano
incontestabilmente le
documentazioni
storiografiche vastissime;
lo dimostra l’archeologia,
in tutti i suoi reperti e
studi inconfutabili; lo
dimostrano persino (e
basterebbero solo queste!…)
“le rivelazioni” stesse di
Gesù “in persona” ai Santi
(a Santa Caterina da
Bologna, alla Beata Anna
Caterina Emmerich, e ad
altri Santi ancora); ma lo
dimostra soprattutto in modo
sicurissimo “l’approvazione”
della Santa Madre Chiesa,
attraverso i pronunciamenti
dei Sommi Pontefici, che “da
sempre”,
“ininterrottamente”, “secolo
dopo secolo”, hanno
dichiarato “concordemente”,
“unanimemente”,
“incessantemente”,
“inequivocabilmente”, sino
ai nostri giorni, la “verità
storica” del “miracolo della
Traslazione” della Santa
Casa, da istituirne anche la
festività liturgica del 10
dicembre, che commemora
proprio e solo la
“TRASLAZIONE MIRACOLOSA”
della Santa Casa, ad opera
degli Angeli di Dio!… Questa
è “la sola verità”
“oggettiva”!… Non ce n’è
un’altra!…
Se facciamo il
ragionamento al contrario,
cioè che nella realtà
storica la “traslazione
miracolosa” non c’è mai
stata, e quindi - per
deduzione - asserirlo è una
“falsità”, allora bisogna
anche dire per conseguenza
logica che: tutta la
Tradizione tramandata dai
testimoni oculari è una
colossale e universale
mistificazione; tutte le
testimonianze “giurate”
degli avi sono spergiuri e
menzogne; tutti gli studi
storici, archeologici e
architettonici sarebbero
assurdamente “falsi” (pur
essendo “scientificamente”
“veri”!); tutte le
“rivelazioni divine”
dichiarate dai Santi sono
blasfeme menzogne; tutte “le
approvazioni” secolari della
“Chiesa ufficiale” sono
state un errore e un inganno
storico macroscopico e
riprovevole (che giustamente
potrebbero far tacciare la
Chiesa come una colossale
mistificatrice a riguardo
della “questione
lauretana”); e infine
l’approvazione liturgica
della “traslazione
miracolosa” è stato un
errore ancor più gigantesco
della Chiesa da dover
rinnegare al più presto e
definitivamente, da
obbligare in coscienza a
richiederne immediatamente
la soppressione,
sostituendola con una
semplice “memoria del
trasporto umano delle sante
pietre”, e chiedendone anche
“il perdono” - cioè, anche
di tale “errore” della
“miracolosità” dichiarata e
celebrata, oltre a quelli
già richiesti dal Papa nel
Giubileo del 2000 - sia a
tutti i cristiani di ogni
epoca come a tutti gli altri
uomini, per averli
“ingannati” per tanti
secoli, pur fosse tutto
avvenuto e senza alcun
dubbio “in totale buona
fede”… Ecc.za, mi perdoni,
ma “queste” sono le sole
deduzioni logiche
inevitabili e incontestabili
che ne derivano di
conseguenza se si rifiuta
(dai “cristiani”!) e si
ritiene “falsa” la “verità
storica” della
“miracolosità” della
“Traslazione” della Santa
Casa di Nazareth “in vari
luoghi” e infine a Loreto!…
Ecc.za amatissima: o
crediamo alla Chiesa e ci
incanaliamo su quanto essa
ci propone a credere e a
venerare (anche se, in
questo caso, in una
obbedienza che implica solo
una “fede umana” e non una
“fede dogmatica”, ma sempre
“riverente” “obbedienza”
deve essere!…) od ogni
riferimento “sicuro” circa
“la verità” perde ogni
consistenza, ogni serietà,
ogni autorevolezza, ogni
credibilità: con danno
spirituale incalcolabile
alle anime ed i tanti gravi
rischi che ne derivano per
la Salvezza Eterna di tante
di loro, perché “si fa
rendere più difficile e
dolorosa” o persino “si può
far vanificare” l’opera
redentrice di Cristo, invece
di collaborare con il
Signore per “incrementarla”
ed “estenderla”!
E’ questo l’assillo che
mi addolora, che mi fa
soffrire, che mi fa provare
amarezza e sdegno, che non
mi lascia inerte e mi fa
protestare, mi fa scrivere,
mi fa impegnare al di là
delle stesse forze e
possibilità umane per
cercare di far capire, di
convincere, mi fa chiedere
“Udienze” (purtroppo quasi
sempre “ovunque” “rifiutate”
dai Pastori!…): ma ciò che
soprattutto mi spinge in
tutto questo è il pensiero
del dolore di Cristo! il
pensiero del dolore di
Maria! il pensiero del
dolore delle anime (a me
personalmente tante volte
“attestato” da tante
persone!)! è il pensiero
della “confusione” e dello
“smarrimento” che si genera
nelle menti, soprattutto
delle persone semplici e
indifese, e al conseguente
grave detrimento spirituale
che ne deriva per loro e per
la loro salvezza!… Ed è
anche la consapevolezza
“viva” di dover contrastare
- con tutte le forze
possibili e senza risparmio
alcuno di mezzi (anche di
quelli economici, da ridurmi
spesso nella vita alla
povertà assoluta, fino
all’indigenza) -
quel “fumo di Satana”, del
quale il Servo di Dio Paolo
VI asseriva drammaticamente
essere penetrato
inaspettatamente da
“fessure” all’interno della
stessa Chiesa, dopo l’ultimo
Concilio, e, nel nostro
caso, all’interno della
stessa “veridicità storica”
della Traslazione
“miracolosa” della Santa
Casa di Nazareth, da
“dissacrarne” anche la
storia e perciò la
venerazione, come
ebbe ad “attestare” nel 1988
anche lo stesso Mons. Loris
Capovilla, suo predecessore,
nel “prendere atto” delle
“reazioni” di tantissimi
fedeli alla prima
pubblicazione del Padre
Giuseppe Santarelli fatta
nel 1984 (purtroppo
“autorizzata” dallo stesso
Mons. Capovilla).
Mi perdoni “la
franchezza” – Ecc.za
amatissima – ma io “sento”
“vivo” nell’intimo quanto
asseriva il Salmista:
“Mi divora lo zelo della tua
casa, perché (…) dimenticano
le tue parole”
(Sal.119,139). Eppure ne
aveva già scritto (sulla
verità della “miracolosa
traslazione”) proprio “un
santo”, il Beato Giovanni
Spagnuoli (detto il
Mantovano), nel 1479, che
testimoniò e trascrisse i
“documenti” allora in suo
possesso e risalenti alle
origini del Santuario,
perché restassero “a
perpetua memoria”, motivando
la sua preoccupazione e il
suo intento scrivendo
testualmente: “…
affinché per l’incuria degli
uomini, che di solito
offusca anche le cose più
insigni, non sia cancellato
il ricordo di un fatto così
meraviglioso…”.
Allora non posso non
sentire anch’io nel mio
spirito “l’eco” delle parole
di San Paolo: “Consapevoli
dunque del timore del
Signore, noi cerchiamo di
convincere gli uomini; per
quanto invece riguarda Dio,
gli siamo ben noti. E spero
di esserlo anche davanti
alle vostre coscienze. Non
ricominciamo a raccomandarci
a voi, ma è solo…, perché
abbiate di che rispondere a
coloro il cui vanto è
esteriore e non nel cuore.
Se infatti siamo stati fuori
di senno, era per Dio; se
siamo assennati, è per voi.
Poiché l’amore del Cristo ci
spinge…” (2^Cor.5,11-14).
Ecc.za
amatissima: “la verità” è
“verità”!… “la verità”
impegna “la coscienza”!…
Anche nella “questione
lauretana” non ci sono delle
vie intermedie: o “è vero”
che la Santa Casa è stata
“trasportata
miracolosamente” da Dio ad
opera degli Angeli o “non è
vero”!… Ma se “è vero” (come
è vero!), bisogna dire che
“è vero”!… qualunque sia la
reazione e l’opinione degli
uomini, che risponderanno
per se stessi davanti a Dio
della loro accettazione o
del loro rifiuto, a seconda
della loro “buona fede” o
della loro “mala fede”,
secondo come sta scritto:
“Noi siamo da Dio. Chi
conosce Dio ascolta noi; chi
non è da Dio non ci ascolta.
Da ciò noi distinguiamo lo
spirito della verità e lo
spirito dell'errore”
(1^Gv.4,6).
E se si è nel dubbio
sui fatti accaduti tanti
secoli fa bisogna attenersi
a ciò che dice la Chiesa al
riguardo e non
contraddirla!… o quantomeno
bisogna “tacere”!…
Altrimenti “si rischia” di
tradire e “di fatto” si
tradisce “la verità”!…
perché “si misconosce”
UN’OPERA “MIRACOLOSA” “VERA”
di Dio, di Gesù, di Maria e
degli Angeli Santi!…
In tal modo si diventa
anche “ingrati” (cfr. C.C.C.
n.2094) e si arreca
“rammarico” e “dolore” a
Dio, a Gesù, a Maria e agli
Angeli Santi, perché non si
attribuisce loro quanto
hanno voluto “realmente”,
misericordiosamente e
“miracolosamente” attuare
per il bene e la salvezza
degli uomini!… (cfr.
Gen.6,6: “Il Signore si
pentì di aver fatto (…) e se
ne addolorò in cuor suo”).
Infine, si
fanno “deviare” le menti dei
credenti e non credenti,
generando “confusione” e
“smarrimento”, ed anche
provocando LA PRIVAZIONE A
TANTI UOMINI DELLE TANTE
GRAZIE CHE DIO, proprio
attraverso “IL SEGNO” e “il
richiamo” di un tale “evento
miracoloso” (come di tanti
altri analoghi), VOLEVA
FOSSERO CONCESSE, al fine
proprio di far maggiormente
incrementare la Fede negli
uomini e poter così attuare
nella storia l’opera di
salvezza di Cristo in un
modo più penetrante, più
efficace e più esteso.
Ci si rende perciò - in
una parola - “responsabili”,
sì, “RESPONSABILI” di NON
AVER DETTO LA VERITA’ su “un
evento miracoloso” che è
stato “REALMENTE” COMPIUTO
DA DIO e “comprovato”
“ufficialmente” dalla
Suprema Autorità della
Chiesa, che è “sempre” e
“davvero” assistita dallo
Spirito Santo, anche quando
non parla “ex-cathedra!…
Ecc.za Rev.ma, la
“traslazione miracolosa”
della Santa Casa di Nazareth
è “storia”, non è una
“leggenda”!… E’ una
“approvazione ufficiale
della Chiesa” di “un evento
miracoloso”, quale “mai” in
tutta la storia della Chiesa
è stato fatto!… Di
Guadalupe, di Lourdes, di
Fatima, di Kibeho e di tanti
altri prodigi divini
avvenuti lungo il corso
della storia umana esiste
quasi sempre solo una
“singola approvazione”, e
per lo più solo e
semplicemente delle
“autorità ecclesiastiche
locali”: eppure nessuno
dubita (ovviamente tra i
cristiani cattolici)
riguardo alla “verità
storica” che tali
approvazioni certificano!
Riguardo invece al
“riconoscimento” della
“VERITA’ STORICA”
dell’evento della
“TRASLAZIONE MIRACOLOSA”
della Santa Casa di Nazareth
a Loreto, esso è “l’unico
caso” nella Storia della
Chiesa di una “approvazione
ecclesiastica” da parte dei
Sommi Pontefici “dichiarata”
e “ripetuta”
“continuamente”,
“solennemente”,
“inequivocabilmente”, per
secoli e secoli, in tanti
documenti e dichiarazioni
ufficiali di ogni genere,
dalle origini del Santuario
fino ad oggi.
Ecc.za amatissima,
che cosa sarebbe di
Guadalupe, di Lourdes, di
Fatima se si ponesse in
dubbio o addirittura si
negasse - e proprio
“dall’interno degli stessi
rispettivi Santuari” e anche
solo “per una ipotesi di
studio” -, “la verità
storica” delle “miracolose”
“apparizioni” di Maria? Non
si diventerebbe
“irriverenti” ed “ingrati”
verso Maria? Non ne
scadrebbe immensamente tutta
la devozione mondiale? Non
si creerebbe “un reale
ostacolo” a Dio e alla
Vergine Immacolata nella
loro elargizione dei “doni”
di grazia e di salvezza,
oltre talvolta anche i
miracoli fisici, che
effettivamente in quei
luoghi avvengono
numerosissimi, provocando
così un “detrimento grave”
del bene delle anime?
Tutto ciò non è in
alcun modo paragonabile al
Santuario e alla Santa Casa
di Loreto, i cui miracoli di
grazia e di salvezza - ed
anche i veri e propri
miracoli nell’ordine fisico
- da parte di Dio e della
Vergine Immacolata, è
impossibile enumerare.
Persino tanti Ordini e
Movimenti Ecclesiali sono
“nati” dentro quelle Sacre
Pareti, per “una ispirazione
soprannaturale” ricevuta dai
Santi Fondatori “solo” “lì”.
Il Papa Leone X, a
riguardo del Santuario di
Loreto e della Santa Casa in
esso custodita, facendo
seguito ai “pronunciamenti”
di altri suoi predecessori,
scriveva e “dichiarava” nel
lontano 1515 (in un modo
“solenne ed
inequivocabile”): “A
testimonianza di tutti, E’
IL PRIMO E IL PIU’ CELEBRE
DI TUTTI I SANTUARI, perché
E’ PROVATO DA TESTIMONI
degni di fede che la Santa
Vergine, dopo aver
trasportato per
l’onnipotenza divina, la sua
immagine e la propria casa
da Nazareth in Dalmazia,
quindi nella foresta di
Recanati e nel campo di due
fratelli, la fece deporre
per il ministero degli
Angeli, sulla pubblica via,
ove trovasi tuttora e dove
l’Altissimo, per i meriti
della Santissima Vergine,
continua a operare miracoli”
(Leone X, “Breve” del 1°
giugno del 1515 Arch. Vat.
Vol. 1924; 232 IX Reg. 70 –
f. 74).
Non è celebre, a
riguardo dei “miracoli”,
anche “la visione” di San
Giuseppe da Copertino, nel
suo arrivo ad Osimo, il 10
luglio 1607? Egli, nel
vedere la cupola del
Santuario Lauretano, diede
in un alto grido ed esclamò:
“Oh Dio! Che cosa è mai
quella che io vedo! Quanti
Angeli vanno e vengono dal
Cielo! Non li vedete?
Guardate come scendono di
lassù carichi di grazie e
tornano a prenderne delle
altre! Ditemi che luogo è
quello?”. E rispostogli che
quello era il Santuario
entro cui si venerava la
Santa Casa di Nazareth,
prostratosi, tornò ad
esclamare: “Non è
meraviglia, allora, che colà
discendono in gran numero
gli Angeli del Paradiso, se
ivi ad incarnarsi discese il
Signore del Paradiso.
Guardate ed ammirate come
colà piovano le misericordie
Divine! Oh felice luogo! Oh
luogo beato!”. E così
dicendo, fissò gli occhi
verso la Santa Casa, e poi
con un veloce “volo” andò a
“posarsi” su un mandorlo (e,
si potrebbe dire, quasi come
“copia” e “divina
riattualizzazione
dimostrativa” della “verità”
del “volo” e del “posarsi”in
tanti luoghi della Santa
Casa!). Il volo e l’estasi
furono interrotti solo dal
Padre Segretario Generale
che, insieme con altri
confratelli, era lì presente
e comandò “per obbedienza”
al Santo di rientrare in sé…
Dalla straordinaria
“testimonianza” del
“miracoloso” “volo” e del
“miracoloso” “posarsi” su un
mandorlo di San Giuseppe da
Copertino e dalla sua
stupìta “rimostranza”
(“Quanti Angeli vanno e
vengono dal Cielo! Non li
vedete? Guardate… Guardate
ed ammirate”!), non sembra
di riudire il rimprovero
divino (“quasi” “rivolto” a
tutti noi): “Sordi,
ascoltate, ciechi, volgete
lo sguardo per vedere”?
(Is.42,18). Ma purtroppo,
afferma la Parola di Dio, “i
suoi guardiani sono tutti
ciechi, non si accorgono di
nulla…” (Is.56,10); e
tornano alla mente allora le
severe parole di Gesù ai
farisei: “Alcuni dei farisei
che erano con lui … gli
dissero: «Siamo forse ciechi
anche noi?». Gesù rispose
loro: «Se foste ciechi, non
avreste alcun peccato; ma
siccome dite: Noi vediamo,
il vostro peccato rimane»”
(Gv.9,40-41)… Come c’è
“davvero” da “temere” per
tutti noi!… Non si dovrebbe
perciò “attestare” e
“proclamare” “a voce alta”
dal Santuario Lauretano
anche questo “miracolo”
incontestabile di San
Giuseppe da Copertino (quasi
divina “prova dimostrativa”
della “verità” del “volo” e
del “posarsi” della Santa
Casa) e questo “numero
grande” di Angeli che vanno
e vengono dal Cielo?… Ed
anche queste “grazie” che
(letteralmente) “piovono”
sulla Santa Casa se vengono
richieste con fede?… Lo
attesta un Santo
straordinario! Proprio il
“santo dei voli” (così come
“venne” “in volo” la Santa
Casa!). Ciò che vedeva San
Giuseppe da Copertino è la
realtà “invisibile” di “ogni
giorno”, di “ogni ora”, sul
Santuario Lauretano, assai
più “reale” di ciò che è
“visibile”, e che avviene
“davvero” sul Luogo
Santissimo della Santa
Casa!… Viene perciò da dire:
quante “grazie” vengono
“impedite” od “ostacolate”
nel “non vedere” e
addirittura nel
“misconoscere” la realtà
della “miracolosa
traslazione” della Santa
Casa?…
Il Papa Giovanni Paolo
II, in occasione del VII
Centenario della Traslazione
della Santa Casa di Nazareth
a Loreto, nel 1994, così si
esprimeva nella sua
“Lettera” scritta per la
circostanza: “San Leone
Magno diceva che “i figli
della Chiesa sono stati
generati con Cristo nella
sua nascita” (Sermo VI, 2,
PL 54, 213) e la Lumen
Gentium afferma, a sua
volta, che Maria “è
veramente madre delle membra
di Cristo, perché cooperò
con la carità alla nascita
dei fedeli della Chiesa, i
quali di quel capo sono le
membra” (n.53). Questo viene
a dire che il sì di Maria
fu, in qualche modo, anche
un sì detto a noi.
Concependo il capo, ella
“concepiva”, cioè, alla
lettera “accoglieva insieme
con lui”, almeno
oggettivamente, anche noi,
che siamo le sue membra. In
questa luce la Santa Casa
nazaretana ci appare come la
Casa comune nella quale,
misteriosamente, anche noi
siamo stati concepiti. Di
essa si può dire ciò che un
salmo dice di Sion: “Tutti
là sono nati” (Sal.87,2)”.
Così ancora il Papa
disse a Palermo, il 23
novembre 1995, in occasione
del III Convegno della
Chiesa in Italia: “La Casa
del Figlio dell'uomo, in un
certo senso, passa
attraverso quella casa. La
storia dell'intera umanità
in quella casa riannoda le
sue fila. LA CHIESA CHE E’
IN ITALIA, ALLA QUALE LA
PROVVIDENZA (la
“Provvidenza”, cioè Dio, e
non “l’iniziativa umana”!)
HA LEGATO IL SANTUARIO DELLA
SANTA CASA DI NAZARET,
ritrova lì una viva memoria
del mistero
dell'Incarnazione, grazie al
quale ogni uomo è chiamato
alla dignità di figlio di
Dio”.
E nell’omelia
pronunciata nella solenne
concelebrazione nella
Basilica Lauretana, il 10
dicembre 1994, per la
circostanza del VII
Centenario della
Traslazione, Giovanni Paolo
II ancora insegnava:
“La casa di Nazaret
fu testimone del compimento
della profezia di Isaia:
“Ecco: la Vergine concepirà
e partorirà un figlio, che
chiamerà Emmanuele
(Is.7,14), che significa
“Dio con noi”. “Ecco la
dimora di Dio con gli
uomini”, è scritto nel libro
dell’Apocalisse (21,3):
queste parole si riferiscono
prima di tutto alla stessa
Vergine Maria, che divenne
la Madre del Redentore, ma
si riferiscono anche alla
sua casa, nella quale questo
mirabile mistero del “Dio
con noi” ebbe inizio. Il
brano della lettera di Paolo
ai Galati, esprime
chiaramente il contenuto del
nome “Emmanuele”. La casa di
Nazaret divenne un
particolare luogo di
quell’invio di cui scrive
l’Apostolo: “Ma quando venne
la pienezza del tempo, Dio
mandò il suo Figlio, nato da
donna… perché ricevessimo
l’adozione a figli”
(Gal.4,4-5). Gli inizi umani
di questo invio del Figlio
da parte del Padre ebbero
luogo nella CASA DI NAZARET,
la quale per ciò stesso
MERITA IL NOME DI SANTUARIO
PIU’ GRANDE”.
Questo è “il tesoro
incomparabile” che abbiamo
“la grazia unica” di poter
venerare a Loreto, definito
dal Papa “IL SANTUARIO PIU’
GRANDE” della cristianità!…
Per questo non si può non
soffrire al pensiero di
quante anime sono state e
vengono continuamente
“turbate” (e sono “tante”,
in ogni parte del mondo!) e
vengono anche “deviate”
dalla “verità” (e perciò
“decurtate” da tante grazie
che potevano ricevere e non
riceveranno più!), riguardo
al riconoscimento della
“verità storica” della
“miracolosa traslazione”
della Santa Casa, oltre al
“dolore” “ontologicamente
reale” (cfr. Gen.6,6) che
provano la Vergine Maria e
Dio stesso nel vedere
continuamente
“misconosciuti” i loro
“miracolosi”,
misericordiosi,
provvidenziali e salvifici
interventi in favore
dell’Umanità.
Ecc.za amatissima,
la Chiesa non impedisce
e non disapprova lo studio
storico e scientifico, che è
legittimo, è raccomandabile,
è doveroso, è necessario, è
sacrosanto!… Così anche è
legittimo esprimere delle
“opinioni personali”
derivanti da tali studi… Ma
“manipolare”,
“travisare”, “forzare” (e
quindi rendere
“falsificati”) “documenti”,
“testimonianze storiche”,
“studi archeologici e
architettonici”, “icone” ed
altro ancora, per sostenere
e avallare “una tesi
preconcetta” e “falsa”, ciò
non è legittimo, non è
lecito!… E’ PECCATO!… VA
CONTRO L’OTTAVO
COMANDAMENTO, che “ci
obbliga” a “NON DIRE FALSA
TESTIMONIANZA”!… (cfr.
Catechismo della Chiesa
Cattolica nn.2464-2487)...
Ma questo è proprio ciò che
avviene da un ventennio
riguardo alla “questione
lauretana”!… e proprio
“dall’interno stesso del
recinto sacro” del
Santuario!…
Che ciò lo compiano gli
scettici, gli increduli, gli
atei, in una parola, “il
mondo” (cfr. Gv.14,17;
1^Gv.2,15-17; Gc.4,4-6), non
stupisce e non si può
impedirlo, e per essi si può
solo pregare ed espiare. Ma
che ciò avvenga, ormai da un
ventennio, proprio
“dall’interno del
Santuario”, e proprio da
quanti per incarico ricevuto
dovrebbero al contrario
“studiare”, “approfondire”,
“ricercare” “prove nuove” e
“sempre più convincenti” di
ciò che la Chiesa ha già
“riconosciuto”, e
“consacrato” persino
liturgicamente, come
“verità”!… ebbene,
Ecc.za amatissima, tutto ciò
è “VERA DISSACRAZIONE” della
storia e della devozione
alla Vergine Lauretana!…
Anche questo è “il fumo di
Satana” dell’irrazionale
“razionalismo moderno” (cfr.
Enc. “Fides et Ratio”)
portato “all’estremo” e
sempre “chiuso al
trascendente e al
soprannaturale” e che - come
già scriveva il Beato
Giovanni Spagnuoli - “fa
offuscare anche le cose più
insigni”, e che è entrato
“da fessure” anche “nel
recinto sacro” del Santuario
della Santa Casa.
Questo Santuario era
stato voluto e costruito
dalla Santa Madre Chiesa
letteralmente come “una
fortezza”, proprio per
“difendere” non solo “il
tesoro unico” che
custodisce, ma insieme anche
“la testimonianza” della
“miracolosità” della sua
origine e della sua storia,
e permetterne così una più
efficace fruizione e
funzione salvifica: a gloria
di Dio, della Vergine
Immacolata e a salvezza
delle anime. Non è onesto,
perciò, “sconfessare” da
taluni proprio
“dall’interno” del Santuario
ciò che la Chiesa ha
costruito ed istituito per
valorizzare e difendere non
solo “la Santa Casa stessa”
ma proprio anche ciò che la
Chiesa ha dichiarato “essere
VERO” a riguardo di essa, e
cioè anche la
“MIRACOLOSITA’” della
Traslazione della Santa Casa
Per questo Le ho
scritto sopra di poter avere
da Lei un’Udienza personale,
a motivo di “un vero
problema di coscienza”, cioè
al fine di poterLe
“mostrare” e “dimostrare”
quanto qui - e nel mio
studio allegato - affermo
“con gravità”, e che mi pone
in un problema di coscienza
non più dilazionabile,
perché - debbo ancora qui
aggiungere con sincero e
profondo dolore e
chiedendoLe umilmente
“perdono” del mio ardire -
se non cessa tale “arbitrio”
dal Santuario Lauretano e
venisse concesso ancora
“l’imprimatur” a
pubblicazioni con i
contenuti “falsificati”
sopra denunciati sarò, d’ora
in avanti, “obbligato nella
mia coscienza” - dopo
l’avvenuta pubblicazione in
Internet del mio scritto
(per il quale tanti mi
scrivono e mi chiedono
ulteriori spiegazioni) - a
dover “pubblicamente”
“dimostrare” e “sconfessare”
“punto per punto” “le
falsificazioni” che vengono
fatte passare “per vere” (in
“buona fede” o “in mala
fede”: giudicherà Dio!…)
ormai da un ventennio
(citando testi, e nomi e
cognomi) e che sono state
pubblicate da vari autori,
ma soprattutto ad opera del
Padre Giuseppe Santarelli,
sia nel “Messaggio della
Santa Casa” che in libri
usciti dalla “Congregazione
Universale della Santa
Casa”. Ma se fossi costretto
a ciò si metterebbe in
cattiva luce il Santuario
stesso e chi lo custodisce e
si recherebbe anche maggiore
scandalo presso “i fedeli”,
che già in tanti, lungo gli
anni, nel sentire talvolta
le mie spiegazioni - ora
pubblicamente leggibili in
Internet -, talvolta mi
hanno detto addolorati: ma
dove sono i Superiori?…
perché danno
“l’imprimatur”?… perché non
lo impediscono?… Mi fu
chiesto più volte negli
scorsi anni anche di
scrivere un libro di
“confutazioni” al riguardo,
ma io non ne ho mai avuto i
mezzi finanziari per farlo
né ho mai trovato appoggio
in alcuno, né da parte di
Case Editrici né da parte
degli ambienti ecclesiali.
Solo con l’avvento di
INTERNET (che può
raggiungere migliaia e
milioni di persone in pochi
istanti) mi è stato ora reso
possibile in modo autonomo e
a costi minimi (ma per le
mie esigue possibilità
sempre assai onerosi!)
pubblicare tutto quanto ho
già fatto e potrò continuare
a fare in futuro.
Negli anni passati mi
sono solo potuto adoperare -
con carità, umiltà e
rispetto - presso lo stesso
Padre Santarelli, a voce e
per iscritto, perché
“comprendesse” gli “errori”
delle sue “documentazioni” e
“argomentazioni” e cessasse
dallo scrivere e pubblicare
le sue “ipotesi” “false”,
che “ha confuso” e “deviato”
da tanti anni la Chiesa
intera e la stessa opinione
pubblica mondiale riguardo
alla “questione lauretana”.
Ma non sono stato da lui
ascoltato. Si deve forse
giungere, all’interno della
Chiesa stessa, al punto di
essere costretti a dover
arrivare a rimproverare
apertamente: “Non
contraddire alla verità, ma
vergògnati della tua
ignoranza”? (Sir.4,25)… e
fosse solo questa!… ma
purtroppo attesta San Paolo
che talvolta ciò avviene:
“rifiutando di dare ascolto
alla verità per volgersi
alle favole” (2^Tim.4,4), e
arrecando così disonore e
sofferenza alla nostra Madre
Chiesa, che è il Corpo
Mistico di Cristo, come
insegna la Parola di Dio:
“Se un membro soffre, tutte
le membra soffrono insieme;
e se un membro è onorato,
tutte le membra gioiscono
con lui. Ora voi siete corpo
di Cristo e sue membra,
ciascuno per la sua parte”
(1^Cor,12,26-27).
Ecc.za amatissima, con
il Padre Giuseppe Santarelli
io ci ho già parlato in
questi anni, e l’ultima
volta mercoledì 27 ottobre
2004. Ma egli - sia in
passato come nell’ultimo
incontro - non ha dato
dimostrazione di voler
collaborare (e “riparare”!)
né ha voluto accettare “il
confronto” riguardo a tutto
quanto Le ho scritto qui
sopra, dopo avergli fornito,
in passato e ultimamente,
alcune “dimostrazioni” delle
“contraddizioni” dei suoi
scritti. E io questo glielo
devo far sapere e devo
chiederLe umilmente di
provvedere al riguardo,
perché tutto abbia a
“risolversi” nella carità e
nella verità, come insegna
la Parola di Dio: “Vivendo
secondo la verità nella
carità, cerchiamo di
crescere in ogni cosa verso
di lui, che è il capo,
Cristo, dal quale tutto il
corpo, ben compaginato e
connesso, mediante la
collaborazione di ogni
giuntura, secondo l'energia
propria di ogni membro,
riceve forza per crescere in
modo da edificare se stesso
nella carità” (Ef.4,15-16);
e in quella “carità
cristiana” “vera” che sempre
“non manca di rispetto, non
cerca il suo interesse, non
si adira, non tiene conto
del male ricevuto, non gode
dell'ingiustizia, ma SI
COMPIACE DELLA VERITA’”
(1^Cor.13,5-6), e non
dell’erroneità, o peggio
ancora della “falsità”.
Per questo Le chiedo
anche umilmente, con il
presente scritto, non solo
di poter avere una Udienza
personale con Lei, ma anche
- qualora lo ritenesse utile
o necessario - di voler
programmare “un confronto”
“a due” (tra il padre
Santarelli e me) “alla Sua
presenza”, affinché Lei
possa formarsi un giudizio
oggettivo sulla “verità” tra
le rispettive
“documentazioni”
“confrontate” e “discusse”
dinnanzi a Lei e potersi
quindi formare “un giudizio
sereno e vero” su quanto
affermo, ed essere anche
caritativamente di aiuto al
Padre Santarelli, che si
trova ora in un
“comprensibile disagio”,
perché non abbia a trovarsi
“umiliato” di fronte a
“pubbliche sconfessioni”, ma
al contrario possa rendersi
partecipe e collaborante nel
“ripristino” della “verità”
riguardo a tutta “la
questione lauretana”,
proprio da lui tanto
“falsificata” (senza
formulare con ciò alcun
“giudizio” riguardo alle
“intenzioni” soggettive, che
potranno essere state anche
“buone”). Avanzo queste
richieste affinché tutto
avvenga sempre nello spirito
e secondo l’insegnamento di
Gesù che ci dice nel
Vangelo: “Se il tuo fratello
commette una colpa, và e
ammoniscilo fra te e lui
solo (e io questo l’ho già
fatto!); se ti ascolterà,
avrai guadagnato il tuo
fratello; se non ti
ascolterà, prendi con te una
o due persone, perché ogni
cosa sia risolta sulla
parola di due o tre
testimoni (e questo lo sto
richiedendo a Lei, Ecc.za,
con questa lettera!). Se poi
non ascolterà neppure
costoro, dillo all'assemblea
(ed è ciò che non vorrei
trovarmi costretto a dover
mai fare in futuro!); e se
non ascolterà neanche
l'assemblea, sia per te come
un pagano e un pubblicano”
(Mt.18,15-17).
Ecc.za amatissima,
lo scopo del Pontificio
Santuario Lauretano non è
solo quello di custodire la
Santa Casa, ma - da parte di
chi vi opera “dall’interno”
- lo scopo è anche quello di
maggiormente “illustrare”,
“provare” e “convincere” su
tutto ciò che riguarda la
veridicità della Santa Casa
e la veridicità della sua
storia e comunque è “dovere”
per chi vi opera stare
all’umile “obbedienza” del
giudizio “già dato” dalla
Chiesa, ed anche - senza
riguardo al giudizio o allo
scetticismo o all’ironia del
“mondo” – di “proclamare ad
alta voce” anche “LA
VERITA’” della
“MIRACOLOSITA’” della
TRASLAZIONE DELLA SANTA
CASA, dalla Chiesa
ripetutamente riconosciuta
“autentica”.
Solo in tal modo si fa
“un vero servizio” alla
“verità” “tutta intera” e si
permette alla Grazia Divina
di operare nel Santuario
“senza ostacoli” e “in modo
pieno”, rendendo così
possibile a Dio di attuare
più facilmente ed
efficacemente i suoi
misteriosi e misericordiosi
disegni di salvezza, ed
anche i suoi miracoli (“un
tempo” - quando vi era “la
vera fede” - numerosissimi).
Ciò perché la Fede di chi
accede al Santuario, anche
solo per la “curiosità” di
“vedere” e “capire” questo
“misterioso miracolo” che
viene “proclamato”, può
essere più facilmente
“accesa” e “illuminata” e
così produrre “le meraviglie
di conversione e di grazia”
che Dio vuole vengano
concesse anche proprio “in
virtù” di questo “SEGNO
MIRACOLOSO” da Lui compiuto,
finalizzato proprio a
suscitare maggiormente la
Fede, così come insegna il
Vangelo (cfr. Gv.2,11).
Non è scritto proprio
nel Vangelo che a Nazareth
Gesù “non fece molti
miracoli a causa della loro
incredulità”? (Mt.13,58).
Non sta avvenendo la stessa
cosa nella “nuova Nazareth
marchigiana” (come definì
Leone XIII “la cittadina di
Loreto”), a causa
dell’incredulità del “segno”
che Dio aveva voluto
“donare” e che viene ora da
tanti e troppi anni
“sconfessato”?…
Valorizzando,
“ripristinando” e
“riproponendo” “la verità”
della “miracolosità” della
Traslazione della Santa Casa
la funzione pastorale del
Santuario Lauretano sarebbe
davvero immensamente assai
più fruttuosa, come lo era
stato nei secoli passati,
perché “la verità”
tornerebbe ad apparire di
nuovo luminosa, e “i cuori”
dei pellegrini e dei fedeli
o dei “ricercatori di Dio” -
“gelati” per tanti anni da
una ricerca storica “fredda”
e “falsificata”, tollerata
oltre ogni limite
ragionevole - sarebbero di
nuovo “riscaldati” dalla
gioia di sapere che a Loreto
“si dichiara” e “si mostra”
e “si dimostra” che Dio ha
compiuto “meraviglie” ed è
veramente quel Padre buono e
provvidente che segue
incessantemente il cammino
di ciascun uomo per aiutarlo
a portare a compimento la
Salvezza Eterna di ciascuno.
Se poi, in aggiunta, si
intensificassero gli studi
(per quanto ce ne siano già
di “esaustivi”!) volti ad
illustrare e a dimostrare
ancor più chiaramente “la
verità” della “traslazione
miracolosa”, e non volti a
voler dimostrare la sua
“falsità” (come avvenuto
assurdamente nell’ultimo
ventennio), allora di nuovo
riprenderebbe vigore “la
verità” dell’evento
“miracoloso” ivi avvenuto
che susciterebbe una
maggiore attrazione verso il
Santuario da parte degli
uomini nel loro
“pellegrinaggio” terreno.
Ecc.za amatissima,
non Le voglio dire qui
espressamente che lo studio
che Le allego alla presente
Lettera “sarebbe
auspicabile” che venga
segnalato e citato nelle
pubblicazioni del Santuario
per essere di “aiuto” agli
scopi suddetti. Non Le
voglio neppure fare una
richiesta esplicita di una
Sua opportuna e tanto
gradita “presentazione”
oppure anche solo “una Sua
semplice benedizione
scritta” per una programmata
edizione in stampa o anche
per la sola diffusione via
Internet dello scritto
stesso.
Il mio “studio”
(elaborato per un motivo di
carità come “Lettera di
risposta” ad un giovane che
me ne aveva fatto richiesta)
saprà la Vergine Immacolata
diffonderlo secondo i suoi
progetti di misericordia e
di amore, al fine di
“ristabilire” - anche “per
altre vie” - l’onore che gli
è dovuto (e che gli era
stato tolto), per le “opere
meravigliose” da Lei
compiute riguardo alla sua
Casa Nazaretana, in
adempimento della Volontà di
Dio e grazie al ministero
degli Angeli, “potenti
esecutori dei suoi comandi,
pronti alla voce della sua
parola” (Sal.103,4).
Qui, però, Ecc.za, mi
permetta ancora, per
concludere, una mia
riflessione spirituale su
quale possa essere stato il
motivo dell’opera voluta e
compiuta da Dio della
“MIRACOLOSA TRASLAZIONE”
della Santa Casa di Nazareth
“in tanti luoghi” per vari
anni, per poi collocare la
Santa Casa definitivamente a
Loreto…
Il razionalismo
moderno, scettico e
incredulo, in raffronto alla
“verità storica” della
“miracolosa traslazione”
della Santa Casa sembra
quasi un “rinnovarsi
moderno” di quanto accadde
ad Acaz (cfr. Is.7,10-14)
nel Vecchio Testamento: “Il
Signore parlò ancora ad
Acaz: «Chiedi un segno dal
Signore tuo Dio, dal
profondo degli inferi oppure
lassù in alto». Ma Acaz
rispose: «Non lo chiederò,
non voglio tentare il
Signore»”… Come a
dire, ancor oggi: io
razionalista, non voglio
“chiedere” “segni”, non li
voglio “vedere”, “tenterei
persino Iddio”; mi basta “la
ragione”: essa spiega già
“tutto”, “in modo naturale”…
Eppoi la Fede non ha bisogno
dei miracoli!… Ma il Signore
sembra rispondere ancor oggi
attraverso Isaia:
“Ascoltate, casa di Davide!
Non vi basta di stancare la
pazienza degli uomini,
perché ora vogliate stancare
anche quella del mio Dio?
Pertanto il Signore stesso
vi darà un segno. Ecco: la
vergine concepirà e
partorirà un figlio, che
chiamerà Emmanuele”… e
poiché Iddio “vedeva” i
secoli e gli eventi futuri,
si potrebbe immaginare
questa aggiunta profetica di
Isaia: “… e vi darò “un
altro segno ancora” a
“conferma” per le
generazioni future di quanto
vi preannuncio che avverrà:
la Casa di Nazaret ove
avverrà il concepimento
“MIRACOLOSO” della Vergine
sarà per sempre “preservata”
e “MIRACOLOSAMENTE”
trasportata via “in luoghi
sicuri” per conservarla a
perenne ricordo e quale
“SEGNO MIRACOLOSO in più” a
“testimonianza” e a
“conferma” “divina” della
verità del “CONCEPIMENTO
MIRACOLOSO” nella Vergine
Maria e della verità
dell’INCARNAZIONE del Figlio
di Dio in lei, per la
Salvezza degli uomini”…
Ecco forse “la ragione”
della Volontà Divina di aver
voluto “miracolosamente”, ad
opera degli Angeli,
“trasportare” in tanti
luoghi diversi e poi a
Loreto la Santa Casa di
Nazareth, ove proprio si è
compiuto “il concepimento
miracoloso della Vergine”!
E’ stato così per costituire
per i secoli futuri “UN
SEGNO IN PIU’” di Dio per
“confermare” e “avallare” da
parte Sua la “verità”
dell’altro “evento” assai
più importante e
straordinario, e
determinante per la salvezza
dell’intera umanità:
l’Incarnazione del Figlio di
Dio in Maria Vergine!
Agli uomini
passati, attuali e futuri,
che ricercano la verità
circa l’esistenza di Dio e
sono alla ricerca della
“vera religione” da scoprire
e da seguire, così come
anche per i credenti che già
sono incorporati alla Chiesa
mediante il Santo Battesimo,
“il segno visibile” della
“traslazione miracolosa”
della Santa Casa - “visto” e
“testimoniato” dai
“contemporanei all’evento” e
oggi e sempre “dimostrata”,
“riconosciuta”, “proclamata”
e liturgicamente “celebrata”
dalla Santa Chiesa - diventa
“SEGNO VISIBILE” e “SICURA
CONFERMA DIVINA” dell’altro
“segno salvifico”: una
Vergine ha “davvero”
concepito un Figlio; e
questo suo Figlio è
“davvero” il Figlio di Dio
Incarnato, Gesù Cristo,
nato, morto e risorto per la
salvezza degli uomini e al
quale bisogna credere e
aderire, perché “in nessun
altro c'è salvezza; non vi è
infatti altro nome dato agli
uomini sotto il cielo nel
quale è stabilito che
possiamo essere salvati»
(At.4,12).
Allora in questa ottica
della pedagogia divina
appare quanto sia stato
“sapientissimo” e
“misericordiosissimo” “il
segno visibile” “in più”
(perché quello della
“Vergine che ha concepito
miracolosamente” non è più
visibile!) che Dio ha voluto
dare alle generazioni
passate, presenti e future
riguardo all’aver voluto
compiere la “miracolosa
Traslazione” della Santa
Casa di Nazareth in tanti
luoghi diversi e infine a
Loreto: è stato nel passato
ed è ancor oggi e sarà per
sempre “IL SEGNO VISIBILE”
per gli uomini increduli o
per quanti sono alla ricerca
di Dio perché credano alla
“verità” dell’Incarnazione
ed entrino nella Santa
Chiesa Cattolica per essere
battezzati e salvati, ed è
anche “rafforzamento e
conferma” nella Fede in Gesù
di quanti già vi credono, ma
che possono essere tentati
di allontanarsene e di
abbandonarla, essendosi
indebolita la loro fede,
specialmente in questo
inizio del Terzo Millennio,
a motivo dell’apostasia
silenziosa in atto, per un
secolarismo e materialismo
che ha impregnato tutta la
civiltà moderna, specie
europea.
Ecco perché
misconoscere “la verità”
della “miracolosa
traslazione” - oltre che
andare contro “la verità
storica” - vanifica anche
tante grazie che Dio
sapientemente voleva e vuole
e vorrà elargire anche
attraverso il “dono” del
“segno” del “miracolo” della
Traslazione della Santa
Casa, ove avvenne
l’Incarnazione del Figlio di
Dio, specie poi proprio in
quest’epoca di
trasmigrazione dei popoli e
miscuglio di tante religioni
diverse e anche di necessità
di una “Nuova
Evangelizzazione” per gli
stessi cristiani “apostati”.
Questa è “la
verità”, Ecc.za amatissima,
da cui può meglio capire il
motivo di quanto Le ho
scritto all’inizio di questa
lettera: E’ questo l’assillo
che mi addolora, che mi fa
soffrire, che mi fa provare
sdegno ed amarezza, che non
mi lascia inerte e mi fa
protestare, mi fa scrivere,
mi fa impegnare al di là
delle stesse forze e
possibilità umane per
cercare di convincere, di
far capire…: è il pensiero
del dolore di Cristo! è il
pensiero del dolore di
Maria! è il pensiero del
dolore delle anime!… e della
privazione che si genera in
loro di tante grazie che Dio
avrebbe potuto elargire e ne
viene impedito!…
Un tempo, nella mia
giovinezza, vestito
dell’abito francescano,
salivo al Santuario della
Santa Casa per prestarvi il
mio umile servizio
liturgico, e percorrendo a
piedi la Scala Santa pregavo
con gioia il Salmo 122:
“Quale gioia, quando mi
dissero: «Andremo alla casa
del Signore». E ora i nostri
piedi si fermano alle tue
porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita come
città salda e compatta. Là
salgono insieme le tribù, le
tribù del Signore, secondo
la legge di Israele, per
lodare il nome del Signore…
Domandate pace per
Gerusalemme: sia pace a
coloro che ti amano, sia
pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei
amici io dirò: «Su di te sia
pace!». Per la casa del
Signore nostro Dio, chiederò
per te il bene”.
Ecc.za amatissima, nel
chiederLe umilmente di
“scusarmi” per tutto il
disturbo che Le arreco, in
attesa di una Sua gentile
risposta, voglia gradire e
contraccambiare la mia umile
preghiera nella Casa della
Vergine Lauretana: “Per la
casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene”,
“per i miei fratelli e i
miei amici io dirò: «Su di
te sia pace!».
Certo della Sua paterna
benedizione e grato per le
preghiere che mi ha già
assicurate per me, per mia
madre tanto sofferente, ed i
miei familiari, parenti ed
amici, devotamente La saluto
nel Signore e nella Vergine
Immacolata.
|
ALLA FINE IL MIO CUORE
IMMACOLATO TRIONFERA'
UN PROGETTO DIVINO DI
SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I
SECOLI
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDJUGORJE
|
ANCONA, CITTA' DELLA
FEDE, ED I SUOI SANTI
Ancona è ricca
di testimonianze
religiose davvero
rare, al punto da
essere definita
"Città della Fede",
per il motivo di
essere stata tra le
primissime città al
mondo a ricevere, ad
abbracciare ed a
diffondere la Fede
Cristiana, circa
nell'anno 35,
proprio
immediatamente dopo
la Morte e la
Risurrezione di Gesù
Cristo. Le
storie di molte
reliquie e di
molti Santi legati
alla città sono
state raccolte - e
indicate con il
collegamento in
Internet - nel
Calendario 2015 di
Tele Maria - Scarica
e diffondi
liberamente in
Internet (Siti,
Facebook, Twitter,
Linkedin, ecc,) il
Calendario 2015 di
Tele Maria
dall'indirizzo:
www.telemaria.it/CalendarioTeleMaria2015.pdf
|
|
|
|
AL VESCOVO DI ANCONA
NUOVO CARDINALE E
NUOVO PRESIDENTE DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE
MARCHIGIANA
E' STATO ASSEGNATO IL TITOLO
DELLA CHIESA DEI
SACRI CUORI DI GESU' E DI
MARIA
CHE NE RICHIAMA IL COMPITO
DI ESSERE
IL SUPREMO CUSTODE DI
QUELLA SANTA CASA DI
NAZARETH IN LORETO
IN CUI SI FORMARONO I CUORI
DI GESU' E DI MARIA
SECONDO COME HANNO
INSEGNATO IL BEATO PIO IX
ED ALTRI PAPI E SANTI
|
Il Beato Pio IX nella Bolla
“Inter Omnia” del 26 agosto
1852, scrisse della Santa
Casa di Loreto:
“Fra tutti i
Santuari consacrati alla
Madre di Dio, l’Immacolata
Vergine, uno si trova al
primo posto e brilla di
incomparabile fulgore: la
veneranda ed augustissima
Casa di Loreto. Consacrata
dai divini misteri,
illustrata dai miracoli
senza numero, onorata dal
concorso e dall’affluenza
dei popoli, stende
ampiamente per la Chiesa
Universale la gloria del suo
nome, e forma ben
giustamente l’oggetto di
culto per tutte le nazioni e
per tutte le razze umane.
(…) A Loreto, infatti, si
venera quella Casa di
Nazareth, tanto cara al
Cuore di Dio, e che,
fabbricata nella Galilea, fu
più tardi divelta dalle
fondamenta e, per la potenza
divina, fu trasportata oltre
i mari, prima in Dalmazia e
poi in Italia.
Proprio in quella Casa la
Santissima Vergine, per
eterna divina disposizione
rimasta perfettamente esente
dalla colpa originale, è
stata concepita, è nata, è
cresciuta, e il celeste
messaggero l’ha salutata
piena di grazia e benedetta
fra le donne. Proprio in
quella Casa ella, ripiena di
Dio e sotto l’opera feconda
dello Spirito Santo, senza
nulla perdere della sua
inviolabile verginità, è
diventata la Madre del
Figlio Unigenito di Dio”.
(Beato Pio IX, Bolla
“Inter omnia” del 26 agosto
1852)
|
|
|
IL PRIMO VENERDI' DI
OGNI MESE
Sono andate in
onda il 6 febbraio e
il 6 marzo 2015 da
RADIO MISSIONE
FRANCESCANA di
Varese la
prime due interviste
al Prof. Giorgio
Nicolini sulla
storia delle
Miracolose
Traslazioni della
Santa Casa di
Nazareth con
l'esposizione di
importanti novità
storiche ed
archeologiche.
Clicca
QUI
per la prima intervista
Clicca
QUI per la
seconda intervista |
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La vita umana deve
essere rispettata e
protetta in modo
assoluto fin dal
momento del
concepimento. Dal
primo istante della
sua esistenza
l'essere umano deve
vedersi riconosciuti
i diritti della
persona, tra i quali
il diritto
inviolabile di ogni
essere innocente
alla vita"
(Catechismo
Chiesa Cattolica,
n°2270)
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UNA BELLA
PREGHIERA
CHE RICORDA COME
ANCHE GESU' CRISTO,
IL FIGLIO DI DIO,
NELL'INCARNAZIONE
NEL GREMBO DI MARIA
VERGINE,
INIZIO' LA SUA
ESISTENZA UMANA
DIVENENDO UNA
CELLULA.
Sia lodata e
benedetta l'ora
nella quale il Verbo
di Dio venne al
mondo sotto forma di
una cellula e pose
la sua dimora nel
seno purissimo della
Vergine Maria. O
Cellula Divina di
quella ora, ascolta
le nostre preghiere.
Nella tua tenerezza
dà il benvenuto a
tutti quei bambini
che furono respinti
dalle loro madri, e
guarda con
compassione a quelle
che, spinte dalle
loro sofferenze e
illusioni, attentano
contro la vita dei
loro figli prima
della loro
nascita. Benedici i
nostri sforzi per
educare e servire.
Aiutaci a portarli a
termine per
guadagnare menti e
cuori alla verità,
per servire coloro
che sono nella
necessità, perché
non ricorrano mai
alla violenza.
S.O.S. VITA -
Per aiuto chiama il
NUMERO VERDE
800.813000
|
|
CORRISPONDENZA CON "LA VOCE
CATTOLICA"
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Da: Pietro Guerini
[mailto:no194@outlook.com]
A: redazione@lavocecattolica.it
Inviato: domenica 15 marzo 2015
17:48
Oggetto: Corteo NO194
Milano-Caserta 11 aprile 2015
Spett.le Redazione LA VOCE
CATTOLICA
sono il fondatore e
presidente del comitato
NO194 (http://no194.org),
che conta circa 25.000
aderenti (oltre il 90% degli
iscritti a gruppi pro life
nazionali), finalizzato alla
promozione di un referendum
abrogativo della Legge 194,
che nel 1978 ha legalizzato
l'aborto nel nostro paese.
Da allora, secondo i dati
ufficiali ministeriali, sono
state praticate in Italia 6
milioni di interruzioni
volontarie di gravidanza
(cifra pari ad un decimo
della nostra popolazione
attuale).
Vi ricordo che sabato
11 aprile 2015 si terrà il
nostro doppio corteo
nazionale per l'abrogazione
referendaria della Legge
194, a Milano, con partenza
da piazzale Cadorna alle ore
15.00 e che si snoderà nel
centro del capoluogo
lombardo sino a piazza
Medaglie d'Oro, e a Caserta,
con partenza in
contemporanea da piazza
Vanvitelli.
Alle ore 15.00, a
Milano, si terrà il
mio discorso, nel quale
descriverò le nostre
strategie e le linee
essenziali della nostra
posizione. Per il resto,
sottolineo che non è la
solita manifestazione
generica per la Vita, ma un
duplice corteo che indica un
obiettivo concreto, per
quanto non agevole, per il
quale combattere, senza
ambiguità di sorta.
Ecco perché sono
preannunciate contestazioni
da parte di gruppi di
femministe e centri sociali,
di regola inattivi di fronte
a eventi simbolici, maggiori
di quelle inscenate lo
scorso 25 ottobre 2014 nel
nostro precedente corteo
milanese.
Vi sarei grato se
citaste l'evento e, ancor
più, viste le esigenze
divulgative di un'iniziativa
referendaria, se mi deste la
possibilità di esporla in
studio in una puntata sul
tema drammatico dell'aborto,
ormai dimenticato e
considerato politicamente
non corretto, ma
ancora suscettibile di
dibattiti, a mio avviso, di
interesse giornalistico.
Vi ringrazio per
l'attenzione.
Buona giornata.
Avv. PIETRO GUERINI
Presidente nazionale
comitato NO194 e omonima
associazione
Indirizzo Email:
no194@hotmail.it
|
SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA
LA DIFFUSIONE DI QUESTI
TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA
ELETTRONICA E L'INSERIMENTO
IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa
tra le persone vostre amiche
e conoscenti. La buona
stampa entra anche nelle
case dove non può entrare il
sacerdote, è tollerata
persino dai cattivi.
Presentandosi non
arrossisce, trascurata non
si inquieta, letta, insegna
la verità con calma,
disprezzata, non si lamenta
(San Giovanni
Bosco)
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della Legge 175 del
31/12/1996 e delle nuove
norme del Testo Unico,
entrate in vigore dal 1°
gennaio 2004 (articoli 136,
137 e 138 del Titolo XII,
riguardanti le modalità
dell'attività di giornalismo
e delle espressioni
letterarie ed artistiche),
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