COME ASCOLTI DIO NELLA
TUA VITA?
I BAMBINI CI INSEGNANO
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Tele Maria
UNA TELEVISIONE DONO DI
MARIA
Trasmissioni Internazionali
mediante la Rete Internet -
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e nei cellulari -
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in diretta per
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Trasmette tutto ciò
che è vero, nobile, giusto,
puro, amabile, onorato,
quello che è virtù e merita
lode (Fil.4,8)
LA VOCE CATTOLICA
Sito di Spiritualità varia,
con tematiche di attualità e
trattazioni teologiche
inerenti la Fede, la Morale,
la Spiritualità e
l'Apologetica Cattolica,
per aiutare ad una
formazione cristiana e
spirituale degli utenti, con
particolare attenzione verso
i giovani e la loro ricerca
della verità.
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Notiziario periodico di
Tele Maria
/19-2015
Ancona, domenica
29 marzo 2015
A cura del Prof. Giorgio
Nicolini -
Tel,/Fax 071.83552 -
Cell. 339.6424332
Posta Elettronica:
direttore@telemaria.it -
Sito Internet:
www.lavoce.an.it |
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GESU' DI NAZARETH E'
DIO, IL FIGLIO DI DIO
INCARNATO
Concepito per opera dello
Spirito Santo nel grembo di
Maria Vergine, nella Santa
Casa di Nazareth intorno al
25 marzo dell'anno 748 di
Roma (6-5 a.C.). Nato ebreo
a Betlemme, intorno al 25
dicembre dell'anno 748 di
Roma (6-5 a.C.), al tempo
del re Erode e
dell'imperatore Cesare
Augusto. Morto crocifisso a
Gerusalemme il venerdì 7
aprile dell'anno 30, sotto
il procuratore Ponzio
Pilato, essendo imperatore
Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI
IL 9 APRILE DELL'ANNO 30
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ALLA FINE IL MIO CUORE
IMMACOLATO TRIONFERA'
UN PROGETTO DIVINO DI
SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I
SECOLI
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDJUGORJE
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L'ORA DELLA PASSIONE
Sant’Agostino d’Ippona
Consenso Evangelico, 308
Dice
Matteo: Sopra la sua
testa collocarono in
iscritto il motivo:
Costui è Gesù, re dei Giudei
(Mt.27,27). Marco
prima di darci questa
notizia scrive: Era
l'ora terza allorché lo
crocifissero (Mc.15,25)
; e quanto al motivo della
crocifissione, egli ne parla
dopo che ha parlato delle
vesti che i soldati si
divisero fra loro.
E' un problema che
bisogna trattare con la
massima attenzione per non
cadere in gravi errori. Ci
sono infatti degli eruditi
che collocano la
crocifissione del Signore
all'ora terza, ritenendo poi
che all'ora sesta scese quel
buio che perdurò fino
all'ora nona, con la
conseguenza che quando scese
il buio il Signore era in
croce già da tre ore. E la
cosa potrebbe andare
benissimo, se non ci fosse
Giovanni a dirci che verso
l'ora sesta Pilato si
sedette in tribunale sul
posto chiamato Litostrotos,
in ebraico Gabbatà
(Gv.19,13). Ecco le sue
parole: Era la Parasceve
della Pasqua, intorno
all'ora sesta. Pilato disse
ai Giudei: " Ecco il vostro
re! ". Ma quelli gridarono:
" Crocifiggilo,
crocifiggilo! ". Disse
Pilato: " Metterò in croce
il vostro re? ". Risposero i
sommi sacerdoti: " Non
abbiamo altro re all'infuori
di Cesare ". Allora lo
consegno loro perché fosse
crocifisso
(Gv.19,14-16). Se pertanto
verso l'ora sesta Pilato si
sedette in tribunale e
consegno Gesù ai Giudei
perché lo mettessero in
croce, come può dirsi che
all'ora terza Gesù fu
crocifisso, come ritennero
alcuni che non avevano
capito bene le parole di
Marco? (Mc.15,33)
Vediamo prima a che ora
il Signore poté essere
crocifisso, poi vedremo per
qual motivo Marco afferma
che lo crocifissero all'ora
terza.
Quand'egli fu
consegnato ai Giudei per
essere crocifisso, Pilato,
come è stato notato, si
assise in tribunale; ed era
circa l'ora sesta. Non era
l'ora sesta piena ma si era
sull'ora sesta; era cioè
terminata l'ora quinta e
anche dell'ora sesta ne era
trascorso un pochino. Gli
autori sacri non usano mai
dire: Cinque e un quarto, o
un terzo, o cinque e mezzo,
o frasi simili; ma la
Scrittura è solita indicare,
specie nella cronologia, il
tutto per la parte.
Parlando, ad esempio, degli
otto giorni alla fine dei
quali Gesù sali sul monte
(Lc.9,28), Matteo e Marco,
considerando i giorni
intermedi, dicono: Dopo sei
giorni (Mt.17,1 Mc.9,1). E
qui è da sottolinearsi come
la frase di Giovanni è molto
sfumata, in quanto non dice:
"Sesta", ma: Verso l'ora
sesta (Gv.19,14). Ma
anche se non si fosse
espresso cosi e avesse detto
senz'altro "ora sesta", noi
potremmo intendere la frase
nel modo consueto della
Scrittura di cui parlavo
sopra e cioè prendere il
tutto per la parte.
Ne risulterebbe che,
quando accadde ciò che gli
evangelisti riferiscono
sulla crocifissione del
Signore, era terminata l'ora
quinta e l'ora sesta era da
poco iniziata, finché, al
termine della medesima ora
sesta, mentre il Signore
pendeva ancora dalla croce,
scesero le tenebre
menzionate concordemente dai
tre evangelisti Matteo,
Marco e Luca (Mt.27,45
Mc.15,33 Lc.23,44).
Come conseguenza
necessaria ci si presenta
comunque un'indagine
ulteriore sulle parole di
Marco. Egli ricorda che quei
tali che misero in croce
Gesù se ne divisero le vesti
tirando a sorte quel che
toccava a ciascuno, e
continuando aggiunge:
Era l'ora terza e lo
crocifissero
(Mc.15,24-5). Aveva già
detto che, avendolo messo in
croce, se ne spartirono le
vesti; ed è quanto
sottolineano anche gli altri
evangelisti. Dopo la sua
crocifissione vennero divise
dunque le sue vesti, e se
Marco avesse voluto soltanto
indicare il tempo in cui
avvenne il fatto gli sarebbe
bastato dire: Era l'ora
terza. Perché
aggiungere: E lo
crocifissero? Se scrive
cosi, lo fa servendosi del
metodo della ricapitolazione
e con le sue parole vuole
significarci qualcosa che
troveremo solo se lo
cerchiamo.
Leggendosi infatti il
suo scritto in un tempo in
cui tutta la Chiesa sapeva a
che ora il Signore era stato
inchiodato al patibolo, un
simile errore poteva essere
corretto e, se fosse stata
una falsità, poteva essere
smentita. L'affermazione
pertanto è da leggersi
secondo l'intenzione
dell'evangelista, il quale,
sapendo certamente che il
Signore non fu crocifisso
dai Giudei ma dai soldati -
come asserisce chiaramente
Giovanni (Gv.19,23) -,
si propone di
mettere in risalto, anche
senza dirlo a parole, che a
crocifiggerlo furono quelli
che gridando ne ottennero la
sentenza di morte più che
non quegli altri che, fedeli
al loro incarico, eseguirono
l'ordine del loro
principale.
Fonte:
http://www.zenit.org/it/articles/l-ora-della-passione?utm_campaign=quotidiano&utm_medium=email&utm_source=dispatch
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Le principali
documentazioni
storiche che
comprovano la
“veridicità storica”
di “almeno” cinque
“traslazioni
miracolose” della
Santa Casa di
Nazareth, avvenute
tra il 1291 e il
1296: a
Tersatto
(nell’ex-Jugoslavia,
dal 9-10 maggio 1291
al 9-10 dicembre
1294), ad Ancona
(località
Posatora,
nel 1295, per nove
mesi), nella
selva della signora
Loreta
nella pianura
sottostante
l’attuale cittadina
di “Loreto”, il cui
nome deriva proprio
da quella signora di
nome “Loreta” (dal
dicembre 1295
all'agosto 1296, per
otto mesi); poi
sul campo di
due fratelli
sul colle
lauretano o Monte
Prodo (dall'agosto
al dicembre 1296,
per quattro mesi) e
infine sulla
pubblica strada,
ove ancor oggi si
trova, sotto la
cupola dell’attuale
Basilica (dicembre
1296).
Affinché per
l'incuria degli
uomini,
che di solito
offusca anche le
cose più insigni,
non sia cancellato
il ricordo
di un fatto così
meraviglioso"
(Beato Giovanni
Battista Spagnoli,
detto "il
Mantovano")
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Domenica IV di Quaresima -
Dalla Prima Lettura (2^Cr
36,14-16.19-23)
In quei giorni, tutti i capi
di Giuda, i sacerdoti e il
popolo moltiplicarono le
loro infedeltà, imitando in
tutto gli abomini degli
altri popoli, e
contaminarono il tempio, che
il Signore si era consacrato
a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro
padri, mandò premurosamente
e incessantemente i suoi
messaggeri ad ammonirli,
perché aveva compassione del
suo popolo e della sua
dimora.
Ma essi si beffarono dei
messaggeri di Dio,
disprezzarono le sue parole
e schernirono i suoi profeti
al punto che l’ira del
Signore contro il suo popolo
raggiunse il culmine, senza
più rimedio. Quindi [i suoi
nemici] incendiarono il
tempio del Signore,
demolirono le mura di
Gerusalemme e diedero alle
fiamme tutti i suoi palazzi
e distrussero tutti i suoi
oggetti preziosi.
|
PAROLE PROFETICHE DI SAN PIO
DA PIETRELCINA
Particolarmente
importanti e profetiche le
espressioni di Padre Pio da
Pietrelcina che, in un
pubblico ammonimento ai suoi
figli spirituali nel 1963
diceva: «Causa
l’ingiustizia dilagante e
l’abuso di potere, siamo
giunti al compromesso col
materialismo ateo, negatore
dei diritti di Dio. Questo è
il castigo preannunciato a
Fatima… Tutti i sacerdoti
che sostengono la
possibilità di un dialogo
coi negatori di Dio e coi
poteri luciferini del mondo,
sono ammattiti, hanno
perduto la fede, non credono
più nel Vangelo! Così
facendo tradiscono la parola
di Dio, perché Cristo venne
a portare sulla terra
perpetua alleanza solamente
agli uomini di cuore, ma non
si alleò cogli uomini
assetati di potere e di
dominio sui fratelli… Il
gregge è disperso quando i
pastori si alleano con i
nemici della Verità di
Cristo. Tutte le forme di
potere fatte sorde al volere
dell’autorità del cuore di
Dio sono lupi rapaci che
rinnovano la passione di
Cristo e fanno versare
lacrime alla Madonna…»
(pubblicato in “Avvenire”
del 19 agosto 1978)
|
L'APOSTASIA
LAURETANA DALLA VERITA'
|
SU RICHIESTA DELLA
CONGREGAZIONE PER LA
DOTTRINA DELLA FEDE
UNA RELAZIONE DEL PROF.
GIORGIO NICOLINI AL CARD.
GERHARD LUDWIG MULLER
LA DENUNCIA CANONICA PER IL
DELITTO DI FALSO PER LA
OSTINATA E DISSACRANTE
APOSTASIA LAURETANA
A SEGUITO DELLA
PUBBLICAZIONE DI UN NUOVO
LIBRO DEL PADRE GIUSEPPE
SANTARELLI
CON REITERATE INVENZIONI E
FALSIFICAZIONI STORICHE
Em.mo Signor Card.
GERHARD LUDWIG MULLER
Congregazione per la
Dottrina della Fede
Palazzo del
Sant’Uffizio, 11 - 00120
CITTA’ DEL VATICANO
RACCOMANDATA A.R. -
– Anticipata Via Fax
al n.06.69883409
OGGETTO:
Richiesta di informazione
e/o correzione di una
pubblicazione ufficiale del
Vescovo di Loreto riguardo
ad una asserita
- ma inverosimile! –
dichiarazione della
“Congregazione per la
Dottrina della Fede”, la
quale, interpellata, avrebbe
“confermato” – a detta del
Vescovo di Loreto - che
“non esiste un
pronunciamento che possa
permettere di indicare il
trasporto angelico della
Santa Casa come definito dal
Magistero ordinario e
straordinario della Chiesa”,
in macroscopica
contraddizione con tutte le
innumerevoli dichiarazioni
pontificie, solenni e
inequivocabili, emesse per
sette secoli.
|
LA DENUNCIA CANONICA
PER IL "DELITTO DI FALSO"
Ecc.za Rev.ma Mons.
EDOARDO MENICHELLI
Arcivescovo Metropolita di
Ancona-Osimo
Piazza del Senato, 7 - 60121
ANCONA
OGGETTO: La storia
delle “Miracolose
traslazioni” e il culto
della Santa Casa di Nazareth
a Loreto – Richiesta di
apertura procedura canonica
per “delitto di falso” (can.
1391) riguardo alla
“questione lauretana”. Con
rif. al Prot. n.241/06 di
Mons. Edoardo Menichelli,
Arcivescovo di Ancona, e con
rif. al Prot. 1802/05/L
presso “Congregatio de Cultu
Divino et Disciplina
Sacramentorum”.
|
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UNA STRAORDINARIA ED
UNICA
DOCUMENTAZIONE
STORICA
su come la Chiesa da
Loreto
ha sempre difeso la
verità sulla Santa
Casa
In questa sezione de
LA VOCE CATTOLICA
vengono pubblicati i
numeri del mensile
L'ECO DELLA SANTA
CASA DI LORETO
(oggi denominato IL
MESSAGGIO DELLA
SANTA CASA),
a partire dal primo
numero, uscito il 7
maggio 1881.
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L'INTRODUZIONE AL 1°
NUMERO DEL 7 MAGGIO 1881
DUE PAROLE AI LETTORI
Un periodico, cosicché
di piccola mole, il quale
abbia per unico oggetto il
perenne miracolo della Santa
Casa di Nazaret, potrebbe
per avventura sembrare cosa
strana, o di poco, o niuno
interesse, se la cosa la si
riguardi come suol dirsi
nella sua superficie
soltanto. Ma se la si voglia
considerare intimamente in
se stessa, o negli effetti,
che potrebbersi procacciar
per tal mezzo, non riesce
punto difficile ravvisarne,
e la non lieve importanza,
ed il non poco spirituale
vantaggio, che sarà quindi
per derivarne.
Un’occhiata diffatto
diasi anche di volo al
tempo, in cui miseramente si
vive, e ne sarà dato ben
tosto scuoprire, che per
opera de’ così detti
Filosofi dell’ultimo secolo
nella Società anche
Cristiana infiltravasi già,
quasi mortifero veleno, dove
quel truce, e superbo
razionalismo, che abborre da
tutto ciò, che sa di
sovrannaturale, e divino;
dove quell’ibrido
scetticismo, che il dubbio
ovunque spargendo tenta
scuotere fin dalle
fondamenta quel perfetto
vero religioso, e morale, in
cui la vera fede consiste;
dove in fine quel
Cristianesimo per così dir
negativo quanto sterile di
opere, altrettanto
indifferente alle lotte, che
tuttodì si combattono fra la
verità, e l’errore.
Se ciò si verifica per
tutto ciò, che in genere
riguarda la nostra Religione
SS., non è men vero per
quello che spetta, od in
qualunque modo si riferisca
al prodigio della Santa Casa
di Nazaret; ed il beffardo
sorriso dell’incredulo, ed
il tentennar dello scettico,
e la freddezza
dell’indifferente Cristiano
te ne porgono tuttodì ben
chiara una prova.
Vero è, che la gran
maggioranza veramente
cristiana ferma mai sempre
tenendosi ai principii
inconcussi di nostra
Religione SS.ma anzi che
scemare la venerazione, e
l’amore verso quelle Sacre
Pareti l’ebbe sempre più
ravvivato, e cresciuto in
ragione diretta degli sforzi
satanici, onde i suoi nemici
non lasciano alcun mezzo
intentato per iscuoterne, e
distruggerne, se il
potessero, la fede anche
negli altri. I voti, le
supplicazioni, i numerosi
pellegrinaggi non ch’altro
mossi anche dalle più remote
regioni dell’Orbe cattolico
verso queste Sacre Mura, ne
offrono di ciò quanto
solenne, altrettanto
irrefragabile testimonianza.
Nulladimeno non
essendo scarso il numero di
coloro che possono essere
presi all’amo dagli
artificiosi sofismi, e degli
spudorati sarcasmi
dell’incredulo, non sarà
opera del tutto perduta
alzare a tal’uopo sovente
una voce non sol di protesta
contro i nemici, ma di
avviso altresì per gli
illusi, acciò avvertino
l’inganno, in cui caddero, e
di all’arme pei buoni
Cattolici, perché non diano
incautamente nei lacci di
già loro tesi, e si
schierino da prodi dalla
parte dei difensori
dell’onore dovuto a questa
Santa Casa medesima.
Questa meta cercherassi
raggiungere dal presente
Periodico colla cooperazione
di rispettabili
Ecclesiastici, esponendo
primieramente la storia
della miracolosa traslazione
della Santa Casa di Nazaret
nell’Agro Piceno, non senza
mostrare la veracità di
questa storia medesima, e
così difendere ad un tempo
la verità del prodigio dagli
attacchi dei razionalisti ed
increduli. Quindi ad
accrescere vie più l’amore,
e la divozione dei Fedeli
verso la gran Madre di Dio,
parlerassi altresì dei
principali misteri, che in
lei si vollero dallo Eterno
compiuti.
Poiché poi non manche
quell’utile dulci, che suol
d’ordinario allettare i
lettori, non sarà neppur
trascurata la Storia
Artistica dell’Insigne
Basilica, ove è custodita la
Santa Casa medesima,
offrendosi insieme alcuni
poetici Fiori sacri a Maria
SS., per quindi chiudere il
mensile Quadernetto con una
Cronaca Religiosa
specialmente relativa alla
Santa Casa, od alla
prelodata Basilica.
D. Ferdinando Prof.
Massi
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MESSAGGIO DA
MEDJUGORJE
(del 25 marzo 2015)
Cari figli! Anche
oggi l'Altissimo mi
ha permesso di
essere con voi e di
guidarvi sul cammino
della conversione.
Molti cuori si sono
chiusi alla grazia e
non vogliono dare
ascolto alla mia
chiamata. Voi
figlioli, pregate e
lottate contro le
tentazioni e contro
tutti i piani
malvagi che satana
vi offre tramite il
modernismo. Siate
forti nella
preghiera e con la
croce tra le mani
pregate perché il
male non vi usi e
non vinca in voi. Io
sono con voi e prego
per voi. Grazie per
aver risposto alla
mia chiamata.
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Ancona è ricca
di testimonianze
religiose davvero
rare, al punto da
essere definita
"Città della Fede",
per il motivo di
essere stata tra le
primissime città al
mondo a ricevere, ad
abbracciare ed a
diffondere la Fede
Cristiana, circa
nell'anno 35,
proprio
immediatamente dopo
la Morte e la
Risurrezione di Gesù
Cristo. Le
storie di molte
reliquie e di
molti Santi legati
alla città sono
state raccolte - e
indicate con il
collegamento in
Internet - nel
Calendario 2015 di
Tele Maria - Scarica
e diffondi
liberamente in
Internet (Siti,
Facebook, Twitter,
Linkedin, ecc,) il
Calendario 2015 di
Tele Maria
dall'indirizzo:
|
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AL VESCOVO DI ANCONA
NUOVO CARDINALE E
NUOVO PRESIDENTE DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE
MARCHIGIANA
E' STATO ASSEGNATO IL TITOLO
DELLA CHIESA DEI
SACRI CUORI DI GESU' E DI
MARIA
CHE NE RICHIAMA IL COMPITO
DI ESSERE
IL SUPREMO CUSTODE DI
QUELLA SANTA CASA DI
NAZARETH IN LORETO
IN CUI SI FORMARONO I CUORI
DI GESU' E DI MARIA
SECONDO COME HANNO
INSEGNATO IL BEATO PIO IX
ED ALTRI PAPI E SANTI
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Il Beato Pio IX nella Bolla
“Inter Omnia” del 26 agosto
1852, scrisse della Santa
Casa di Loreto:
“Fra tutti i
Santuari consacrati alla
Madre di Dio, l’Immacolata
Vergine, uno si trova al
primo posto e brilla di
incomparabile fulgore: la
veneranda ed augustissima
Casa di Loreto. Consacrata
dai divini misteri,
illustrata dai miracoli
senza numero, onorata dal
concorso e dall’affluenza
dei popoli, stende
ampiamente per la Chiesa
Universale la gloria del suo
nome, e forma ben
giustamente l’oggetto di
culto per tutte le nazioni e
per tutte le razze umane.
(…) A Loreto, infatti, si
venera quella Casa di
Nazareth, tanto cara al
Cuore di Dio, e che,
fabbricata nella Galilea, fu
più tardi divelta dalle
fondamenta e, per la potenza
divina, fu trasportata oltre
i mari, prima in Dalmazia e
poi in Italia.
Proprio in quella Casa la
Santissima Vergine, per
eterna divina disposizione
rimasta perfettamente esente
dalla colpa originale, è
stata concepita, è nata, è
cresciuta, e il celeste
messaggero l’ha salutata
piena di grazia e benedetta
fra le donne. Proprio in
quella Casa ella, ripiena di
Dio e sotto l’opera feconda
dello Spirito Santo, senza
nulla perdere della sua
inviolabile verginità, è
diventata la Madre del
Figlio Unigenito di Dio”.
(Beato Pio IX, Bolla
“Inter omnia” del 26 agosto
1852)
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Sono andate in
onda il 6 febbraio e
il 6 marzo 2015 da
RADIO MISSIONE
FRANCESCANA di
Varese la
prime due interviste
al Prof. Giorgio
Nicolini sulla
storia delle
Miracolose
Traslazioni della
Santa Casa di
Nazareth con
l'esposizione di
importanti novità
storiche ed
archeologiche.
Clicca
QUI
per la prima
intervista
Clicca
QUI per
la seconda
intervista
|
|
La vita umana deve
essere rispettata e
protetta in modo
assoluto fin dal
momento del
concepimento. Dal
primo istante della
sua esistenza
l'essere umano deve
vedersi riconosciuti
i diritti della
persona, tra i quali
il diritto
inviolabile di ogni
essere innocente
alla vita"
(Catechismo Chiesa
Cattolica, n°2270)
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UNA BELLA
PREGHIERA
CHE RICORDA COME
ANCHE GESU' CRISTO,
IL FIGLIO DI DIO,
NELL'INCARNAZIONE
NEL GREMBO DI MARIA
VERGINE,
INIZIO' LA SUA
ESISTENZA UMANA
DIVENENDO UNA
CELLULA.
Sia lodata e
benedetta l'ora
nella quale il Verbo
di Dio venne al
mondo sotto forma di
una cellula e pose
la sua dimora nel
seno purissimo della
Vergine Maria. O
Cellula Divina di
quella ora, ascolta
le nostre preghiere.
Nella tua tenerezza
dà il benvenuto a
tutti quei bambini
che furono respinti
dalle loro madri, e
guarda con
compassione a quelle
che, spinte dalle
loro sofferenze e
illusioni, attentano
contro la vita dei
loro figli prima
della loro nascita.
Abbi pietà di coloro
che si servono delle
loro abilità nella
scienza medica per
sopprimere la vita.
Ispira tutti i
cristiani del mondo,
perché cerchino e
applichino soluzioni
cristiane ai
problemi sociali.
Benedici i nostri
sforzi per educare e
servire. Aiutaci a
portarli a termine
per guadagnare menti
e cuori alla verità,
per servire coloro
che sono nella
necessità, perché
non ricorrano mai
alla violenza.
S.O.S. VITA -
Per aiuto chiama il
NUMERO VERDE
800.813000
|
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SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA
LA DIFFUSIONE DI QUESTI
TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA
ELETTRONICA E L'INSERIMENTO
IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa
tra le persone vostre amiche
e conoscenti. La buona
stampa entra anche nelle
case dove non può entrare il
sacerdote, è tollerata
persino dai cattivi.
Presentandosi non
arrossisce, trascurata non
si inquieta, letta, insegna
la verità con calma,
disprezzata, non si lamenta
(San Giovanni
Bosco)
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